È stato accertato che Morabito aveva ottenuto documenti uruguaiani presentando documenti brasiliani con il nome di "Francisco Antonio Capeletto Souza, nato il 14 ottobre 1967 in Rio de Janeiro".
I documenti diffusi dallo Scip, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla polizia brasiliana, sono stati inseriti nella banca dati Interpol, generando un alert. Dall’emissione della “Red Notice” internazionale nel 1995 e dal conseguente mandato d’arresto originato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il lavoro dello Scip e è proseguito senza sosta, sino alla cattura di sabato scorso.
A coadiuvare sul posto le attività della polizia uruguagia è stato l'Esperto per la Sicurezza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di stanza a Buenos Aires, con competenza anche per l’Uruguay, avallando un primo riconoscimento del Morabito, attraverso l’interlocuzione diretta con la Sala Operativa Internazionale dello Scip, e partecipando anche alla perquisizione della casa del latitante. Perquisizione durante la quale sono state sequestrate dodici carte di credito, assegni, denaro contante, 13 telefonini, armi, una Mercedes e numerosissime fotografie con il volto del Morabito, che potranno essere vagliate per altre investigazioni. Durante l'attività è stata arrestata anche la moglie una donna di 54 anni angolana ma con passaporto portoghese.