Bergamo, operaio cade dall'altezza di 8 metri e muore in una fonderia: aveva 36 anni

Bergamo, operaio cade dall'altezza di 8 metri e muore in una fonderia: aveva 36 anni
Bergamo, operaio cade dall'altezza di 8 metri e muore in una fonderia: aveva 36 anni
Martedì 10 Agosto 2021, 10:59 - Ultimo agg. 13:26
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Un nuovo incidente mortale sul lavoro. Un uomo di 36 anni è morto in una azienda di San Paolo d'Argon, in provincia di Bergamo.

Secondo quanto comunica Areu, l'Agenzia regionale emergenza urgenza, l'uomo è deceduto dopo essere precipitato all'interno della Toora Casting di via Mazzini, che produce componenti d'alluminio per auto. Sul posto, con i soccorritori, stanno operando i carabinieri. La vittima dell'infortunio avvenuto stamattina alla ditta Toora Casting, una fonderia di San Paolo d'Argon, era un cittadino indiano che viveva a Presezzo, dipendente di una ditta di Brembate Sopra che effettua lavori di rimozione dell'amianto. L'operaio era per questo al lavoro sul tetto dell'edificio dell'azienda quando - ricostruisce Ats Bergamo - ha messo un piede sopra un lucernario, che si è sfondato, facendolo precipitare per 8 metri. Una caduta che nemmeno una rete sottostante di protezione, appositamente installata, ha potuto impedire, forse per via di un foro o di un difetto (sono in corso accertamenti a tal proposito). L'operaio è passato attraverso questa apertura della rete, picchiando fatalmente la testa a terra. Nessuno ha comunque direttamente assistito alla caduta.

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Altro grave incidente a Bergamo. Un camionista di 49 anni è rimasto ferito in maniera grave, come riporta il sito dell'Eco di Bergamo, mentre sversava del liquido dalla cisterna del suo mezzo. È successo poco dopo le 10.30 in un'azienda in via Europa, a Casnigo, nella Bergamasca, dove questa mattina un operaio di 36 anni è morto dopo essere precipitato all'interno di un'azienda di San Paolo d'Argon.

Il camionista è stato portato in ospedale con l'elisoccorso. Sul posto sono intervenuti il 112 di Clusone e l'Asl di Albino.

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Incidenti lavoro, ira sindacati

«Occorre non considerare la salute e la sicurezza sul lavoro un costo ma un investimento e bisogna agire sulla prevenzione. Questo significa ridurre la precarietà, formare i lavoratori e anche a chi deve dirigere le imprese». Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da Radio Anch'io Rai, che sottolinea: « È il momento di fare investimenti seri. E serve anche una patente a punti affinchè le aziende dove ci sono troppi incidenti non continuino a partecipare alle gare». 

Landini ricorda come gli organici del sistema di prevenzione e controlli si siano ridotti negli anni: « Dieci anni fa nei servizi di medicina del lavoro c'erano tra le 7 e le 8 mila persone ora gli organici sono ridotti a poco più di 2.000». «Bisogna introdurre il diritto alla formazione permanente sia per le imprese sia per i lavoratori», e «non ragionare nella logica del massimo ribasso che mette a repentaglio la vita dei lavoratori». «Serve un piano nazionale per la salute e la sicurezza», dice ancora e per questo abbiamo chiesto di «attivare un confronto già nel mese di agosto». «Sul piano legislativo siamo molto avanzati ma le legge occorre applicarla».

 

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