Ruby Ter, Berlusconi e Apicella assolti a Roma: «Fatto non sussiste». Cav: «Contento e soddisfatto»

I due erano accusati di corruzione in relazione alla falsa testimonianza del cantante napoletano in merito alle feste organizzate ad Arcore

Ruby Ter, pm chiede l'assoluzione per Silvio Berlusconi: «Il fatto non sussiste»
Ruby Ter, pm chiede l'assoluzione per Silvio Berlusconi: «Il fatto non sussiste»
Giovedì 17 Novembre 2022, 16:40 - Ultimo agg. 18:43
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Assoluzione per Silvio Berlusconi in uno dei filoni della maxindagine Ruby Ter, con la formula «perché il fatto non sussiste». È la sentenza del tribunale di Roma al termine di una camera di consiglio durata circa 30 minuti. I giudici hanno fatto cadere le accuse anche per il cantante Mariano Apicella. I due erano accusati di corruzione in relazione alla falsa testimonianza del cantante napoletano in merito alle feste organizzate ad Arcore.

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La requisitoria del pm

Nella requisitoria, il pm Roberto Felici ha affermato che «la circostanza rilevante», vale a dire la dazione di denaro da Berlusconi ad Apicella, è legata alle «date dei versamenti, 2012.

Ma ho potuto verificare - ha aggiunto - anche consultando le consulenze, che i pagamenti risalgono di gran lunga a prima. E quindi è difficile immaginare che siano dovuti alla presunta falsa testimonianza. Tra Berlusconi e Apicella c'era un rapporto amichevole di lunga data». Il rappresentante dell'accusa ha, inoltre, fatto riferimento al procedimento di Siena dove Berlusconi è stato assolto insieme al pianista Danilo Mariani. «Si sono tenuti processi per casi analoghi, come a Siena per una posizione speculare a quella di Apicella, cambiava solo lo strumento musicale», ha affermato Felici.

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La soddisfazione di Berlusconi

«Sono contento e soddisfatto. Apprezzo anche che lo stesso pubblico ministero abbia chiesto l'assoluzione». Così Silvio Berlusconi ha commentato parlando al telefono con i suoi difensori la sentenza di assoluzione nel filone romano del processo Ruby Ter. «Gli elementi avanzati dalla difesa - ha sottolineato - hanno chiarito oltre ogni ragionevole dubbio l'assenza di elementi di opacità in questa vicenda».

Le accuse

Secondo la primaria accusa l'ex premier avrebbe pagato il cantante Apicella per indurlo a falsa testimonianza sul caso «olgettine». La prima dazione di danaro sarebbe avvenuta a Roma. In totale il cantante napoletano, che avrebbe partecipato a feste organizzate ad Arcore, avrebbe percepito illecitamente complessivamente 157 mila euro. Il procedimento romano era lo stralcio di una indagine condotta dalla Procura di Milano e poi «spacchettato» il 29 aprile del 2016 dal gup meneghino che ha inviato gli atti, oltre che a Roma, anche a Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena per competenza territoriale.

L'avvocato Coppi: «Sentenza ineccepibile»

«È una sentenza ineccepibile, non c'era assolutamente alcuna prova di accordi corruttivi e la formula assolutoria perché il fatto non sussiste parla da sola», ha commentato l'avvocato di Berlusconi, Franco Coppi, lasciando gli uffici del tribunale di Piazzale Clodio. E pochi minuti dopo l'uscita della sentenza sono arrivati i commenti di diversi esponenti di Forza Italia. «È una buona notizia per tutti, non avevamo dubbi sulla sua innocenza» dice il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani mentre la ministra dell'Università Anna Maria Bernini esprime «gioia e soddisfazione». Per i capogruppo di Camera e Senato Alessando Cattaneo e Licia Ronzulli l'assoluzione «ristabilisce la verità dei fatti». E Maurizio Gasparri chiede: «Ora chi chiederà scusa?».

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