Parrocchia assediata dalla baby gang: scampanellate nella notte, poi insulti e sassi contro le suore

NEL MIRINO La chiesa di Sant’Anna di Chioggia. Nel tondo il vetro rotto della finestra
NEL MIRINO La chiesa di Sant’Anna di Chioggia. Nel tondo il vetro rotto della finestra
di Diego Degan
Martedì 15 Febbraio 2022, 11:41 - Ultimo agg. 14:45
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Erano le 23.30 di sabato sera quando le suore di Sant’Anna (Chioggia) hanno sentito suonare il campanello della loro abitazione. Una di loro si è affacciata alla finestra, chiedendo chi fosse anche se, in qualche modo, già lo sapeva. Appena si è fatta vedere, è stata accolta da una sequela di bestemmie, alle quali ha cercato di reagire con poche parole: «Andate via, lasciateci in pace». La risposta è stata un lancio di sassi che ha rotto i vetri della finestra e spaventato ancor di più la religiosa. Ed è solo l’ultimo episodio tra i tanti compiuti da alcuni ragazzi contro le suore e i religiosi del paese. 

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PROVOCAZIONI CONTINUE
Un problema che si trascina da anni. «Almeno una decina - come spiega il parroco, don Giovanni Natoli -. Già i miei predecessori, prima don Lorenzo e poi don Nicola, hanno avuto a che fare con comportamenti simili. Don Lorenzo aveva fatto installare le telecamere dentro e fuori la chiesa. Quando c’era don Nicola, nel 2016, avevano incendiato la sala parrocchiale.

E adesso...».

Adesso è uno stillicidio di provocazioni. «Si tratta di un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni – dice don Giovanni – che si ritrovano nei dintorni della chiesa e dell’asilo. Di notte si mettono sui gradini a fumare, ma questo non sarebbe un problema. Spesso, però, suonano i campanelli della canonica o delle suore». Le religiose, infatti, vivono in un “convento” che, in realtà, è una palazzina residenziale a due passi dall’asilo, dove prestano la loro opera, e appena a poche decine di metri dalla chiesa della frazione, dove si recano abitualmente per assistere alle funzioni. «Quando le vedono passare, di giorno, cominciano a bestemmiare per farsi sentire». Ma sabato notte è stato peggio: i ragazzi hanno atteso che le suore aprissero la finestra per aggredirle verbalmente e poi lanciare i sassi. «Sono cinque, due italiane ultraottantenni, tra cui la madre superiora, e tre filippine. Anche solo spaventarle potrebbe avere conseguenze per loro», sottolinea don Giovanni.

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«Non abbiamo sporto denuncia – aggiunge – e non lo faremo, perché pensiamo che sia giusto che intervengano i loro genitori a frenare questi comportamenti. Però aggiungeremo telecamere anche davanti all’asilo». E proprio il rapporto con le famiglie è il “nodo” di questa vicenda. I ragazzi sono del posto e, anche se don Giovanni non li conosce, la loro identificazione, da parte delle forze dell’ordine, non sarebbe certo difficile. E anche se i “piromani” del 2016 non sono, probabilmente, i “bestemmiatori” del 2022, c’è una sottile linea rossa di disagio giovanile che collega questi fatti, passando per quelli analoghi, qualche anno fa, del ragazzino che prendeva a pallonate la porta della chiesa, mentre la mamma era al bar e di quello che, alle tre di notte, ha distrutto gli addobbi natalizi in piazza mentre la mamma lo credeva a dormire in camera sua, entrambi ripresi dalle telecamere ma giustificati dalle famiglie. 

 

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