«Aiutiamo la piccola Bea, dateci 30 euro», maxi truffa a Torino nel nome della bimba di pietra

«Aiutiamo la piccola Bea, dateci 30 euro». Maxi-truffa a Torino nel nome della "bimba di pietra"
«Aiutiamo la piccola Bea, dateci 30 euro». Maxi-truffa a Torino nel nome della "bimba di pietra"
di Simone Pierini
Giovedì 26 Aprile 2018, 18:19 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:31
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«Aiutiamo la piccola Bea, dateci 30 euro». Bea è riferito a Beatrice Naso, la bimba morta a 8 anni a causa di una malattia rara che in molti avevano definito la bimba di pietra. Una storia che aveva commosso l'Italia intera che oggi si trova a scoprire una storia di una truffa che infanga la memoria della piccola e della sua famiglia, dove è ancora fresco il lutto e il dolore per la perdita. 
 



 
 

Bea è morta lo scorso 15 febbraio, la sua malattia non le permetteva di camminare e crescere. Oggi è balzata nuovamente alle cronache per la vergognosa truffa operata a suo nome. Gente che lucrava sulla sua morte per guadagnare qualche soldo e finanziare chissà cosa. 

A riportare la vicenda è Torino Today che ha raccontato di come diversi negozi di Nichelino e di altri comuni piemontese limitrofi stiano ricevendo telefonate da millantatori che sostengono di essere all'ospedale Regina Margherita di Torino chiedendo una donazione di 30 euro per aiutare la piccola Bea. «È ricoverata in gravi condizioni in ospedale», dicono al telefono. Ma Bea non c'è più e il suo ricordo è più forte di questo vile sciacallaggio nei suoi confronti. 

A confermare i fatti anche la famiglia Naso che ha negato l'esistenza di una raccolta fondi a nome della bimba invitando tutti a denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine. 
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