Oggi l'incontro tra la scuola, l'Istituto Fermi di Bibbiena, e il governo è avvenuto a Firenze, dove il viceministro Nencini e l'assessore Ceccarelli hanno valutato insieme agli ideatori del meccanismo il suo funzionamento e le sue possibili applicazioni.
«All'indomani dell'ultima tragedia - spiega Ceccarelli - mi ero assunto l'impegno di far conoscere al Governo l'esistenza di questo progetto dell'Istituto Fermi di Bibbiena. Oggi l'incontro c'è stato e credo che sia stato importante e positivo, soprattutto perché proprio in questi mesi Parlamento e Governo stanno lavorando alla revisione del codice della strada. Se nel nuovo codice sarà prevista l'obbligatorietà di strumenti come questo a bordo delle auto, credo che l'idea dell'Istituto tecnico di Bibbiena potrà trovare un grande campo di applicazione e molti bambini saranno più al sicuro».
Il progetto, denominato 'Ricordati di mè, è stato inventato e realizzato dagli studenti dell'Isis Fermi di Bibbiena ( Arezzo).
Si tratta di un seggiolino che 'avvertè mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto accendendo le frecce, facendo suonare il clacson e addirittura inviando sms ai loro cellulari e ad altri numeri impostati. Perchè il 'sistema di allarmè scatti devono verificarsi contemporaneamente quattro condizioni: bambino appoggiato sul seggiolino, spegnimento del motore dell'auto, apertura della portiera, uscita del guidatore. È prevista anche la possibilità di attivare un a scheda gps che consenta di localizzare l'auto. I creatori sono 16 ragazzi che all'epoca frequentavano la terza classe dell'istituto, che hanno lavorato coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza dei tecnici Alberto Larghi e Vasco Claudio Castelli. Secondo i realizzatori, la produzione del seggiolino su larga scala non costerebbe molto e potrebbe permettere di salvare numerose vite.