Tutto sembrava filare liscio, poi all'improvviso un boccone è andato di traverso, ostruendo le vie respiratorie del bambino. Nina lo ha visto diventare paonazzo e si è accorta che era in forte difetto di ossigeno. Terrorizzata ha cercato di aiutarlo, lo ha quindi preso in braccio ed è corsa fuori nel cortile, gridando. Altri richiedenti asilo e alcuni passanti sono subito andati in suo soccorso e hanno dato l'allarme. In pochi minuti è arrivata un'ambulanza del 118. Il bimbo era già privo di sensi. I medici hanno tentato di liberare le vie respiratorie e di rianimarlo, ma la situazione è apparsa subito disperata. È stato richiesto l'intervento dell'elisoccorso regionale. Il velivolo è atterrato vicino al campo sportivo, dove è stato raggiunto dall'ambulanza con i sanitari sempre impegnati nella rianimazione.
A tratti sembrava che Keita potessi riprendersi, purtroppo però alle 11.30 il suo cuore ha smesso di battere.
E l'elicottero si è alzato in volo senza di lui. I carabinieri della Compagnia di Sanluri e della Stazione di Villasor, intervenuti sul posto, hanno lavorato tutta la mattina per completare gli accertamenti e ricostruire la tragedia: nessuna responsabilità per la morte del bimbo. La Procura ha deciso di non procedere con l'autopsia e ha così restituito subito la salma alla mamma per i funerali.