Cieca da cinque anni, recupera vista da un occhio dopo l'intervento al Sant'Orsola: è il primo in Italia

un intervento di mezz'ora, mai eseguito prima in Italia, centesimo caso al mondo.

Recupera vista da un occhio dopo l'intervento al Sant'Orsola di Bologna
Recupera vista da un occhio dopo l'intervento al Sant'Orsola di Bologna
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 13:42 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 09:07
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Ha recuperato la vista a un occhio dopo cinque anni di cecità grazie a un'operazione chirurgica. "Miracolo della scienza" al Sant'Orsola di Bologna dove Giancarla, 76 anni, affetta da una grave patologia alla vista è riuscità a recuperare sei decimi in un occhio grazie a un intervento di mezz'ora, mai eseguito prima in Italia, centesimo caso al mondo. 

Si è trattato non di un trapianto di cornea da donatore, ma dell'istallazione di una sorta di "piccola lente a contatto", una protesi endoteliale in materiale polimerico, simile alla plastica fatta aderire alla parete interna della cornea.  Una tecnica inventata in Israele dal professor Ofer Dafna il cui padre ha studiato e si è laureato in Medicina proprio all'Università di Bologna. L'operazione è stata eseguita ad agosto da Luigi Fontana, direttore dell'Oftalmologia dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola. 

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Falliti due trapianti, l'intervento nuovo è meno invasivo 

La donna, che soffre di uno scompenso endoteliale per cui aveva perso la vista 5 anni fa, negli ultimi anni era stata già sottoposta a due trapianti con cellule da donatore, falliti entrambi. «L'endotelio corneale è una membrana che svolge un compito fondamentale per il mantenimento della trasparenza della cornea e quindi per vedere correttamente - spiega Fontana - per questo nei pazienti affetti da deficit del suo funzionamento, il trapianto da donatore fino a oggi era l'unico intervento in grado di ristabilire la funzione visiva.

Con un intervento che sfrutta una protesi in materiale polimerico il valore aggiunto sta nella minore percentuale di rigetto e nella poca invasività».

 

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«Una speranza per chi non può fare il trapianto»  

Il trapianto di cornea è l'intervento più diffuso, in Italia ne vengono eseguiti oltre cinquemila all'anno. Le tecniche si sono evolute nel tempo: dall'impianto di una cornea intera da donatore alla più recente tecnica lamellare con la sostituzione solo degli strati malati di cornea. Tuttavia, ci sono condizioni in cui il trapianto da donatore è impossibile o ha breve durata, per rigetto o presenza di altre patologie oculari.

I risultati del primo intervento al Sant'Orsola e dei successivi confermano le potenzialità dell'utilizzo di un materiale artificiale per trattare alcune forme di opacizzazione della cornea. «Siamo di fronte a un risultato di straordinaria importanza - commenta Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute - non solo per la sanità dell'Emilia-Romagna, ma per l'intera comunità scientifica» italiana e internazionale.

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Una cornea artificiale ha salvato dalla ciecità 20 pazienti 

Che, sempre lo scorso agosto, aveva celebrato l'impianto di una nuova cornea artificiale realizzata in collagene ricavato da pelle di maiale, consentendo a 20 pazienti con cheratocono, una malattia degenerativa della cornea, di ottenere un importante miglioramento della funzionalità visiva. Quattordici di loro, legalmente ciechi prima di sottoporsi all'intervento chirurgico, hanno recuperato la vista, ritrovandosi in tre casi con una visione perfetta di 10/10. La cornea artificiale era stata sviluppata da ricercatori svedesi della Linkoping University e dell'azienda LinkoCare Life Sciences i cui risultati sono stati illustrati su Nature Biotechnology.

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