Roma, bomba nell'auto del dirigente dei Parchi: «Denunciò i giardinieri»

Roma, bomba nell'auto del dirigente dei Parchi «Denunciò i giardinieri»
Roma, bomba nell'auto del dirigente dei Parchi «Denunciò i giardinieri»
di Emiliano Bernardini e Alessia Marani
Giovedì 17 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo agg. 14:17
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Denunciò i giardinieri comunali che in orario di servizio andavano a lavorare nelle ville private e quelli che usavano le auto di servizio impropriamente e ieri nella sua auto, Marco Andrea Doria, presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma, ha trovato un ordigno rudimentale che poteva esplodere. «La miccia era stata accesa ma poi si è spenta. Menomale che non è esplosa». Il dirigente si guarda intorno smarrito, riceve mille telefonate e a tutti ripete: «È un miracolo», parla con gli uomini della Digos, ringrazia gli artificieri della Questura per il lavoro svolto prima di essere accompagnato negli uffici della polizia per essere sentito in maniera più approfondita.

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Sulla sua auto, una Smart for four grigia parcheggiata sotto il suo ufficio in via Tito Speri, a due passi da piazza Mazzini, nel quartiere Prati, qualcuno ieri pomeriggio ha piazzato la bomba fai-da-te: una bomboletta spray con dentro polvere pirica e alcuni bulloni da cui fuoriuscivano dei fili. Gli artificieri hanno provato a far brillare l'ordigno che però dopo una fiammata iniziale non è esploso.

Messo in sicurezza è stato consegnato agli agenti della Questura. Ora si cercherà di capire chi l'ha messa lì attraverso le immagini registrate dalle telecamere di zona già al vaglio degli inquirenti. L'ordigno era sistemato nel cofano sul lato del passeggero, nascosto dalla plastica sotto i tergicristalli.

 

È stato proprio Doria, che da circa un anno è sottoposto a una misura di tutela disposta dalla prefettura per alcune minacce subite a seguito delle denunce sul cattivo funzionamento del Servizio giardini capitolino, ad accorgersi del pericolo, intorno alle 17,40. Orario in cui cominciavano ad affluire nel non distante stadio Olimpico gli spettatori del match europeo tra Italia e Svizzera. In tanti si sono fermati a guardare. Attimi di paura. Per tre ore la strada è stata chiusa e circoscritta dagli agenti dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico diretto da Massimo Improta per permettere agli specialisti di mettere in sicurezza l'area. Si è temuto un attentato. «Si stratta di un fatto gravissimo, gli esprimo la mia piena solidarietà» ha scritto su Twitter la sindaca Virginia Raggi

Ieri mattina, il funzionario era stato in Campidoglio, uscito alle 13,30 si era diretto in ufficio lasciando l'auto regolarmente parcheggiata. Prima di tornare a casa, l'inquietante scoperta. «Sono salito in auto, ho girato la chiave nel quadro ma senza mettere in moto. Attivando il tergicristalli ho sentito un rumore strano - racconta Doria - ho avvertito subito una anomalia, quindi sono sceso e ho visto la plastica sotto i tergicristalli manomessa, leggermente sollevata e sotto il pannello ho notato qualcosa di strano. Ho avvisato la polizia e ho chiamato la vigilanza». Il principe Doria non ha dubbi: «Il gesto - dice - non può che essere riconducibile alla mia attività svolta per il Comune. In due anni ho denunciato molte e gravi irregolarità. Ho dato fastidio». 

Il consulente del Comune, in particolare, riferì alle autorità dell'uso improprio che alcuni dipendenti del Servizio giardini facevano delle auto comunali, riportando anche dei casi di assenteismo da parte di alcuni operai con la cattiva abitudine di andare a sistemare parchi e giardini di abitazioni private nell'orario di lavoro, lasciando il verde della Capitale incolto come in una giungla; oltre ad aver denunciato l'occupazione di alcuni edifici della villa e il danneggiamento di statue e fontane. In questi ultimi anni, poi, numerose sedi decentrate dei giardinieri hanno subito veri e propri raid vandalici oltre al danneggiamento dei mezzi parcheggiati nei piazzali, così al Tuscolano come a Villa Borghese, tutti episodi finiti nel mirino della Procura. Il presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche era sottoposto a una vigilanza che, dopo quanto accaduto, sarà ulteriormente rafforzata. Questi anni di attività per il Campidoglio sono stati costellati di strani episodi che adesso la Digos ripercorrerà attentamente per capire chi possa avere agito. Un mese fa sullo specchietto della vettura Doria trovò appeso un falco impiccato e in passato, denunciò anche che qualcuno aveva avvelenato con una siringa d'acido la bottiglietta d'acqua sigillata che era sulla sua scrivania. Motivo per cui era stato aperto in Procura un fascicolo per tentato omicidio. Ora la Procura ha avviato accertamenti anche in relazione ai fatti di ieri. Non mancarono polemiche e controversie per la sua supervisione su Villa Doria Pamphijli, con tanto di contesa all'interno del nobil casato per l'utilizzo del cognome principesco. 

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