Ci sono voluti due anni, passati tra perizie, esami e i disperati appelli della famiglia a far luce sulla verità. Oggi, però, il caso di Federica Mangiapelo,
la 16enne trovata morta sulla sponda del lago di Bracciano la notte di Halloween del 2012, sembra davvero essere ad una svolta. I carabinieri hanno infatti arrestato il fidanzato della ragazza, Marco Di Muro, con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo chi indaga, il ragazzo avrebbe ucciso la sua fidanzata al culmine di una lite, probabilmente per motivi di gelosia. Federica, dunque, non sarebbe morta a causa di malore ma per annegamento. E, secondo gli inquirenti, a tenerle la testa nell'acqua è stata la persona che amava, il suo fidanzato che da sempre si è professato innocente.
Il nome di Di Muro, oggi 25enne, era stato però da subito iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Civitavecchia.
L'autopsia rivelò che Federica morì a causa di problemi cardiaci, ma solo l'ostinazione della famiglia riuscì a convincere gli inquirenti a non chiudere l'inchiesta e a procedere a nuovi accertamenti. E proprio la perizia pneumologica in sede di incidente probatorio stabilì che Federica morì per annegamento e non per arresto cardiaco, che - stando ai medici - ne sarebbe stato solo una causa. Per questo i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia e della compagnia Cassia hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a Di Muro, nella sua abitazione nella zona di Formello.
L'accusa è quella di omicidio volontario aggravato. Secondo chi indaga, il ragazzo avrebbe ucciso la sua fidanzata al culmine di una lite, probabilmente per motivi di gelosia. Secondo gli inquirenti, il giovane - da tempo inviso alla famiglia - l'avrebbe prima strattonata facendola cadere a terra e poi annegata tenendole la testa sott'acqua. «Quello di oggi è un primo passo verso la verità - il commento del sindaco di Anguillara, Francesco Pizzorno -, la famiglia non si arrenderà fino a quando non sarà fatta piena luce sulla morte di Federica».