Movida, a Brescia scatta il coprifuoco. Da Roma a Savona caos e polemiche, i sindaci: «Siamo pronti a richiudere»

Brescia, folla nella piazza della movida, la rabbia del sindaco Del Bono: «Da oggi richiudo la sera»
Brescia, folla nella piazza della movida, la rabbia del sindaco Del Bono: «Da oggi richiudo la sera»
Sabato 23 Maggio 2020, 10:29 - Ultimo agg. 24 Maggio, 00:23
6 Minuti di Lettura

Da Milano a Roma, da Savona a Brescia, la movida finisce nel mirino dei sindaci e non solo. Ancora una volta. Non sono bastati i morti a migliaia per la pandemia da Covid19. Ieri sera a Brescia, una delle città più colpite dal coronavirus in Italia, sembrava un venerdì sera qualsiasi. Come se la pandemia non fosse mai esistita. Gente in piazza, distanze non rispettate e mascherine tenute sotto il mento. Nella città tra le più colpite dal virus la gente ha riempito Piazzale Arnaldo (foto da Il Giornale di Brescia), cuore della movida in centro città. Poco prima di mezzanotte la Polizia locale ha ricevuto l'ordine di impedire nuovi ingressi.

Brescia: coprifuoco per la movida. Dopo la chiusura di ieri sera, prima di mezzanotte, per troppe presenze, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha emesso un'ordinanza che limita l'orario di apertura dei locali di piazza Arnaldo, cuore della vita della città. Il sindaco di Brescia, tra le città italiane più colpite dal Covid, ha deciso la chiusura di tutti i pubblici esercizi e attività artigianali alimentari, nei giorni 23 e 24 maggio dalle 21.30 alle 5 del giorno successivo.

Le prime multe. Cominciano così a fioccare le prime multe. Sei a Ponte Milvio a Roma e un bar chiuso a Perugia, teatro di una rissa, solo per fare qualche esempio. In entrambi i casi le misure sono scattate per il mancato rispetto delle norme sulle mascherine e il distanziamento. I controlli sono stati rafforzati, ma temendo il peggio nel weekend, i sindaci corrono ai ripari.

 



Movida violenta a Perugia, rissa nella piazza affollata: il sindaco chiude i bar da sabato sera alle 21


 

E dire che il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della polizia, Franco Gabrielli, sono stati chiari:  i questori dovranno assicurare "il rispetto del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l'osservanza delle misure del distanziamento sociale". Per i cittadini e baristi indisciplinati c'è poco da scherzare: le multe vanno da 400 euro fino a un massimo di 3.000. Per i titolari c'è inoltre in agguato la sospensione della licenza.

Milano, movida anche al Municipio 3, lettera a prefetto, sindaco e questore:
«Intervenite». «Nonostante i divieti di assembramento, le richieste, gli appelli inviati, purtroppo alcune persone, incoscienti e totalmente incuranti di norme e divieti, continuano a mettere a rischio tutti gli altri tramite comportamenti pericolosi e che non possono e non devono più essere più tollerati, soprattutto in questo periodo»: è quanto scrive a prefetto, sindaco e questore Marco Cagnolati, Consigliere Municipio 3, allegando delle foto della movida di ieri sera in Via Lecco e dintorni. «Nonostante le numerose chiamate di residenti alle forze di Pubblica Sicurezza - spiega il consigliere - si sono verificati assembramenti, moltissime persone senza mascherina o con mascherina abbassata incuranti del rispetto della distanza di sicurezza, insomma nessuna.





Roma caos. Anche nella Capitale non sono mancati gli assembramenti.
Da Ponte Milvio a Trastevere notti caotiche. «Stesso copione di lunedì scorso, direi anche con maggiore veemenza: in via Riano, prolungamento della movida di Ponte Milvio, un grandissimo assembramento di fronte allo stesso locale. Nessun distanziamento e nemmeno mascherine tra i tanti ragazzi che si sono radunati lì ieri sera». Paolo Salonia, portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio, racconta del nuovo episodio, dopo la rissa del 18 maggio, cui hanno assistito alcuni abitanti del quartiere di Roma Nord, punto di riferimento della movida capitolina.


Toti: «Movida a Savona? Così non va bene». «In tanti mi avete scritto per chiedermi cosa penso delle foto della movida ieri sera a Savona. Amici, così non va per niente bene! Ripartire e divertirsi in sicurezza si può e si deve, soprattutto per tutte quelle attività per cui tornare a lavoro oggi significa riuscire a sopravvivere, ma bisogna farlo con prudenza e responsabilità con l'aiuto di tutti». Così scrive il Presidente della Liguria, Toti sulla sua pagina Facebook. «Non è impossibile! - scrive Toti - . Ieri sono stato nel centro storico di Genova, dove i locali erano ben organizzati e grazie ai controlli di steward presi direttamente dai gestori, squadre di polizia e agenti della municipale la movida era contenuta e ha permesso a tutti di lavorare in sicurezza. Diversi amministratori della città erano in giro anche di notte, in mezzo alla gente, per verificare che tutto andasse per il meglio, cosa che purtroppo non ho visto in altri comuni e questo è il risultato».

«I nostri locali - avverte - devono seguire le regole e tanti di loro lo stanno facendo egregiamente, con rigore, sacrifici e serietà. Cose che non bastano se i cittadini non collaborano! Per questo anche tutti i sindaci devono fare la loro parte con piani seri di controllo e richiameremo al loro dovere quelli che non l'hanno fatto, perché in questa fase così delicata servono impegno concreto e interventi capillari in tutta la Liguria». «E poi ancora una volta serve il buonsenso di tutti noi. La nostra regione sta ripartendo e non possiamo permetterci di tornare al punto di partenza per colpa dell'indifferenza di alcuni o del comportamento da idioti di altri. Coraggio amici, mi aspetto responsabilità da parte di tutti. Ognuno può e deve fare la sua parte!», conclude Toti.


Il richiamo della ministra Lamorgese
«Nel periodo precedente a questa apertura gli italiani sono stati corretti, hanno avuto un grande senso di responsabilità e di questo davvero li ringrazio. Oggi c'è la difficoltà della movida perché i giovani in effetti dopo tanto tempo in casa hanno perso quelli che sono i limiti che fino ad ora si erano dati». Così la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese a Rtl 102.5. «Mi auguro - aggiunge la ministra - che il senso di responsabilità riemerga nuovamente dopo questi primi momenti, si adattino alle nuove condizioni perché dobbiamo stare attenti più che mai perché tornare indietro sarebbe davvero deleterio per tutti».

Verona, nientre drink fuori dai locali. Il ritorno della movida in piazza Erbe, con le immagini che hanno fatto il giro sui social di centinaia di giovani accalcati fuori dai bar, ha scatenato la furibonda reazione del sindaco Federico Sboarina. «Sono incazzato nero per tutti i video girati ieri sera in piazza Erbe, e i moltissimi messaggi che ho ricevuto finora», ha detto oggi ai giornalisti. «Poi - ha aggiunto - la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le foto degli operatori ecologici dei servizi di stamattina all'alba, si vede la piazza più bella della nostra città lasciata come una vera latrina, con la strada disseminata di vetri rotti, plastica e rifiuti. Uno schifo assoluto, neanche una discarica viene trattata così. È inaccettabile». Così da oggi fino a martedì 2 giugno, per consumare alcolici nella città scaligera sarà obbligatorio essere seduti ai tavolini: Sboarina ha firmato l'ordinanza.




Riaperture, si teme primo weekend post-lockdown. A Roma mille agenti anti-movida


 



 
 
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA