Mille persone in una discoteca da 200 posti: il questore la chiude per 5 giorni. E' il secondo caso in pochi giorni

Mille persone in una discoteca da 200 posti: il questore la chiude per 5 giorni. E' il secondo caso in pochi giorni
Mercoledì 15 Luglio 2020, 17:08 - Ultimo agg. 2 Agosto, 10:28
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Assembramenti nella movida: blitz della Polizia in una discoteca a Rosa Marina, lungo il litorale di Ostuni. Disposta la chiusura per cinque giorni dell'Aranceto. Verifiche che sono andate avanti per ore nel cuore della notte da parte della Task Force coordinata dalla divisione amministrativa della Questura di Brindisi per i controlli anti- Covid. Poliziotti tra i giovani. Giovanissimi giunti dal vicino villaggio residenziale e dall'intera provincia di Brindisi. Misurazione della febbre all'ingresso con i termo-scanner ed ingressi registrati con il conta-persone: precauzioni che non sono bastate, però, per l'atteso evento del Martedì Italiano, attenzionato dai poliziotti.
Un must dell'estate brindisina e che la proprietà ha voluto riproporre anche durante questa fase di emergenza sanitaria. Questa volta però - secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine - i protocolli sarebbero stati rispettati solo in parte, con le violazioni che hanno fatto scattare i sigilli per cinque giorni. Alla base del provvedimento i numeri delle persone riscontrate all'interno del locale, in base alle autorizzazioni. Secondo la Questura di Brindisi le presenze, martedì notte all'Aranceto, si sono attestate su oltre 1000 persone: 800 in più rispetto alle norme consentite per l'emergenza sanitaria. Numeri però contestati dalla proprietà. «Faremo ricorso al provvedimento. Durante i controlli è stato preso in esame il nostro certificato antincendio per l'inverno di 400 persone. Quello estivo, di cui siamo in possesso - afferma il gestore dell'Aranceto, Aldo Iaia - ci autorizza per circa 1000 persone. Ed il nostro conta-persone, martedì, ha fatto registrare 1040 ingressi, dilazionati durante la serata non tutti nello stesso momento».
Assembramenti secondo quanto sarebbe emerso dalla ricostruzione della Polizia verificati tanto sulla pista da ballo, quanto anche nei punti bar e prive. Seppur non obbligatoria all'esterno, anche l'utilizzo delle mascherine sarebbe avvenuto in un numero irrisorio. Violazioni sui protocolli anti- Covid che gli inquirenti avrebbero acquisito nel corso della serata, anche con l'ausilio di strumentazione tecnologica. «All'ingresso abbiamo controllato e misurato la febbre a tutti. Moltissimi avevano la mascherina, poi la tolgono in pista. Non possiamo - dichiara Iaia - rincorrerli durante il ballo».
Quanto avvenuto l'altra notte, invece, ritengono dalla Questura di Brindisi, sarebbe stato aggravato anche da altre irregolarità: al gestore infatti è stata contestata la violazione dell'ordinanza comunale circa l'orario della diffusione della musica e la somministrazione di alcolici a minori. Circostanza però esclusa secondo la versione del titolare, che precisa un altro aspetto. «Ora inizieranno, comunque, le denunce anche da parte mia. E' bene specificare che ci sono locali completamente abusivi all'interno dello stesso villaggio di Rosa Marina, dove gli assembramenti sono anche maggiori, e sono sprovvisti di ogni autorizzazione. Dopo quattro mesi fermi, stiamo cercando di assicurare diversi posti di lavoro, con enormi sacrifici. Ora dopodomani attacca Iaia- gli abusivi continueranno a lavorare senza rispettare nulla, ed io con le autorizzazioni in possesso dovrò stare chiuso».
Intanto le indagini della Questura di Brindisi e del commissariamento di Ostuni, oltre alle prescrizioni Covid, si stanno indirizzando anche sull'intervento del 118 per assistere un ragazzo che avrebbe avuto un malore all'esterno della discoteca ostunese martedì notte. Accertamenti delle forze dell'ordine che in queste prime settimane di ripartenza del settore del divertimento all'aperto, tra disco e dj-set sulla costa, si stanno indirizzando sull'intera costa salentina. Verifiche avvenute tra la movida di Gallipoli, e sempre nel brindisino, a Carovigno, dove poco più di un mese fa la Questura ha disposto la chiusura di un locale, a Torre Santa Sabina, nei pressi del quale c'era stato un assembramento di oltre 150 persone.
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