Caldo, l'esperto: «Tornerà la canicola, sarà un'estate pazza»

Caldo, l'esperto: «Tornerà la canicola, sarà un'estate pazza»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 11 Luglio 2022, 08:48 - Ultimo agg. 17:04
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Il caldo mite e asciutto di questi giorni è tutto merito dell'anticiclone delle Azzorre ma durerà ancora per quarantotto ore per far posto, di nuovo, all'anticiclone africano. Ma come proseguirà l'estate? Per Adriano Mazzarella, già docente di Climatologia all'Università degli Studi di Napoli Federico II che per anni ha diretto l'Osservatorio Meteorologico federiciano, al caldo torrido potrebbero alternarsi violenti temporali.

Professore, l'estate mite e asciutta di questi ultimi giorni durerà davvero ancora per poco?
«Purtroppo sì.

Da mercoledì-giovedì, l'anticiclone delle Azzorre uscirà dall'area del Mediterraneo. È arrivato giovedì notte, con il violento temporale che ha investito Napoli alle 4.30 e in cui per circa una trentina di minuti sono caduti 14 millimetri di pioggia, accompagnata da venti molto forti, l'Osservatorio di Napoli Centro ha misurato 80 chilometri all'ora, e solo per la durata limitata non abbiamo avuto cadute di alberi».

Ma un temporale così violento da cosa è provocato?
«Da martedì scorso, l'anticiclone africano aveva diminuito la sua tenuta. Questo ha fatto sì che al suo posto arrivasse l'anticiclone delle Azzorre, però non senza problemi. Da Nord un fronte freddo molto energetico si è inserito sotto a quello caldo africano, e questo tipo di spinta crea i Cumulonembi, nuvole molto dense e cariche di pioggia, ma anche venti molto forti. Con questo tipo di scontro abbiamo quindi i tipici temporali che sembrano dei piccoli uragani: vento fortissimo e pioggia copiosa».

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Piuttosto comuni negli ultimi anni, converrà.
«Perché è diventato ormai usuale che l'anticiclone africano stazioni sul Mediterraneo: la massa d'acqua sottostante è come se autoalimentasse il caldo afoso a oltranza, e solo se una massa fredda artica riesce a caricarsi di energia e superare le Alpi, cosa che non riusciva da settimane, può scaricarsi e far entrare il più mite e piacevole caldo dell'anticiclone delle Azzorre, che da settimane stazionava sull'Atlantico e non riusciva a entrare nelle nostre aree».

Alcuni meteorologi dicono che permanerà fino a settembre inoltrato, e non scenderà altra pioggia se non in autunno, altri che l'estate potrebbe finire in anticipo perché è iniziata a maggio. Chi ha ragione?
«Andare così avanti nel tempo nelle previsioni è davvero poco credibile. I modelli matematici sono attendibili entro i 6-7 giorni, ma entro i 10-12 giorni mantengono una corrispondenza ancora buona, oltre invece offrono una variabilità troppo vasta per poterle ritenere attendibili. Arrivare a prevedere il meteo fino a settembre a mio avviso è assolutamente impossibile, perché il sistema atmosferico è caotico, basta una piccola variazione a pesare sempre di più sul modello al punto da capovolgere le ipotesi precedenti. Del resto l'ha detto lei: i meteorologi fanno le previsioni, non le facciamo noi climatologi che valutiamo la statistica. A creare i modelli matematici del meteo sono sostanzialmente due, uno degli Uk e l'altro Usa: ECMWF ossia il Centro Europeo per la Previsione Meteorologica a medio termine è quello inglese, l'altro è il GFS ossia il Global Forecast System. Entrambi dicono che fine alla fine di luglio regnerà di nuovo l'anticiclone africano».

Come potrebbe proseguire l'estate per lei?
«Potremmo ipotizzare un'estate pazzarella, con lunghe fasi caldissime interrotte da temporali violenti e grandinate per qualche giornata, come accaduto l'anno scorso, quando se ricorda ci fu un temporale intorno a metà agosto molto violento, ma l'estate non finì. Cioè più l'anticiclone africano si carica sul Mediterraneo, più lo scontro che prima o poi avrà con il primo refolo fresco proveniente da Nord genererà temporali. Fatto sta, che l'anticiclone delle Azzorre da giovedì sarà ritornato sull'Atlantico e non credo possa rientrare. Quindi è molto più probabile che avremo quel caldo umido e poco ventilato come a giugno anche durante le prossime settimane. In ogni caso noi a Napoli siamo avvantaggiati, perché abbiamo i migliori meteorologi».

Chi?
«I baristi. E sa perché? Quelli bravi macinano il chicco in base all'umidità atmosferica e controllano l'igrometro poiché il caffè è igroscopico: quando il clima è umido il chicco si ingrossa; se fa freddo si restringe. Se non adattano la macinazione, ottengono un caffè o acquarella o amarissimo. Per questo dico, il meteorologo migliore è il barista che ci fa sempre un caffè perfetto in tutte le stagioni».

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