«Nel Mezzogiorno la sfida per trovare soluzioni ai cambiamenti climatici»

È la proposta del Libro Bianco Ambrosetti al centro della due giorni al via a Sorrento

Un'inondazione
Un'inondazione
di Nando Santonastaso
Giovedì 18 Maggio 2023, 07:35 - Ultimo agg. 11:54
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Candidare il Sud a «leader nelle soluzioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici» nell'area Euro-Mediterranea, dove il riscaldamento crescerà del 20% rispetto a quello medio globale (in Italia si prevedono 2 gradi di temperatura in più entro il 2050, in particolare al Centro e nel Mezzogiorno). È una delle proposte, quanto mai attuali nei giorni della tragedia dell'Emilia Romagna, contenute nella seconda edizione del Libro Bianco di Ambrosetti attorno al quale ruota "Verso Sud", la due giorni di Sorrento che prende il via domani. Un anno (e un governo) dopo il positivo debutto del Forum, si rafforza l'idea della centralità del Mezzogiorno nello scenario del Mediterraneo allargato, specie alla luce dell'impatto della crisi energetica e degli accordi tra l'Italia e importanti Paesi della sponda Sud del grande mare. E si amplia il ventaglio di opportunità intorno alle quali costruire una nuova prospettiva per la macroarea meridionale, incoraggiandone il necessario processo di trasformazione. È il caso, come detto, dei cambiamenti climatici: secondo Ambrosetti, il Mezzogiorno deve sviluppare poli di eccellenza nello studio di fenomeni sempre più pericolosi, «trasformandoli in centri di ricerca Euro-Mediterranei, potenziandone le sinergie con imprese e soggetti regolatori». E ospitare «una grande Conferenza Mediterranea per lo sviluppo di una Strategia di Adattamento ai cambiamenti climatici e la condivisione di buone pratiche raccordandola ad altre iniziative (e sistemi di finanziamento) già strutturate, come le Conferences of Parties, o schemi di sostegno della World Bank o altre banche multilaterali».

Preceduta stasera a Sorrento da un prologo con gli studenti del territorio e l'amministrazione comunale, "Verso Sud" individua quattro poli strategici per il Mezzogiorno nell'ottica Euro-Mediterranea.

E cioè, l'Economia del Mare, le specializzazioni produttive e industriali nelle nuove catene globali del valore, il settore energetico e la doppia sfida della transizione sostenibile e della sicurezza degli approvvigionamenti. In particolare per il turismo, dalla cui spinta derivano le buone previsioni del Pil nazionale 2023, vengono individuate due priorità: «La prima riguarda la creazione di una vera e propria industria turistica nel Sud Italia, potenziando l'offerta ricettiva e attraendo nuovi capitali sul territorio. In tal senso, occorre innanzitutto potenziare lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi connessi al turismo sul territorio (trasporto integrato, offerta di intrattenimento, competenze linguistiche, hospitality, ecc.)» ma anche puntare alla dotazione di «schemi di certificazione facilmente comunicabili e riconoscibili a livello internazionale». La seconda priorità riguarda «la promozione dell'aggregazione e dell'internazionalizzazione del settore». Ovvero, favorire «investimenti e partnership di player nazionali all'estero, idealmente in aree non ancora presidiate da altri attori e gruppi globali (Balcani, Nord Africa)».

Ma nella prospettiva del nuovo protagonismo del Sud, molto dipenderà anche dalla partita energetica, dal rafforzamento dei porti meridionali (banchine più lunghe e assi ferroviari di collegamento), dal livello di digitalizzazione e comunque di innovazione del sistema delle imprese. Il "Libro Bianco" suggerisce una cabina di regia per gli investimenti euro-mediterranei a livello ministeriale, piattaforme condivise tra le imprese delle due sponde del mare per i loro business, modelli comparativi tra le Zes meridionali e le Zone di libero scambio già da tempo attive in vari Paesi dell'Arica settentrionale.

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E proprio i segnali provenienti dalle Zes, con il rinnovato interesse anche delle multinazionali, sembrano incoraggiare questo percorso. Ma non solo loro, peraltro. Ambrosetti cita «la realizzazione di 2 Gigafactory di batterie in Campania (Teverola, ndr) e Molise e della più grande Gigafactory d'Europa di pannelli fotovoltaici in Sicilia; l'espansione nella produzione di microchip dei principali produttori mondiali in Sicilia e in Abruzzo; la realizzazione del primo computer quantistico d'Italia in Campania; l'avvio dei lavori per realizzare il primo spazio-porto a Grottaglie; la realizzazione di nuove infrastrutture di collegamento energetico passanti per la Puglia; i nuovi collegamenti infrastrutturali nel porto di Gioia Tauro». Restano però anche le incognite e quella legata all'attuazione del Pnrr è sicuramente al primo posto, con il rischio di allargare il divario: sarà uno dei temi di riferimento dell'appuntamento sorrentino che un anno fa aveva visto in prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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