Annullata l'ordinanza
per il fratello dell'ex boss Zagaria

Annullata l'ordinanza per il fratello dell'ex boss Zagaria
Mercoledì 30 Novembre 2016, 15:16
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Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa per la vicenda del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta (Caserta) a carico di Carmine Zagaria, fratello del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria. Lo stretto congiunto del boss, detenuto per altri reati, secondo la Dda di Napoli sarebbe stato uno dei reggenti del clan durante la latitanza durata 16 anni di Zagaria. A Carmine Zagaria, difeso da Andrea Imperato e Raffaele Quaranta, erano contestati i reati, tutti con l'aggravante mafiosa, di turbativa d'asta, falso ideologico e peculato in relazione alla costruzione sulla superstrada Marcianise-Giugliano dello svincolo di Trentola Ducenta, ubicato proprio nei pressi del Centro Commerciale.

Il 22 giugno scorso la Cassazione aveva annullato con rinvio al Riesame l'ordinanza a carico del fratello del boss, ritenendo non affidabili i collaboratori di giustizia utilizzati nelle indagini, ovvero Massimiliano Caterino, ex braccio destro di Zagaria, e Generoso Restina, vivandiere del capoclan durante la latitanza. La vicenda relativa al Jambo, la cui proprietà, secondo l'accusa, sarebbe riconducibile proprio a Michele Zagaria, venne alla ribalta nel dicembre del 2015 quando scattò il blitz di Carabinieri e Polizia di Stato (Squadra Mobile di Caserta) che notificarono i provvedimenti restrittivi emessi dal Gip di Napoli Federica Colucci a 28 persone, tra amministratori pubblici e colletti bianchi, tra cui l'allora sindaco di Trentola Michele Griffo, che si diede alla fuga ma poi si costituì in carcere dopo dieci giorni; risultarono irreperibili anche altre tre indagati (poi costituitisi, ndr), tra cui l'imprenditore Alessandro Falco, titolare formale del Centro Commerciale e ritenuto socio di Zagaria. In totale figurano 50 indagati nell'inchiesta.


La struttura fu sequestrata ed è attualmente gestita da un amministratore giudiziario. «I politici - scrisse il gip nell'ordinanza di arresto - esercitavano le loro funzioni pubbliche in modo da soddisfare, specie nel settore delle licenze edilizio e degli appalti, le richieste provenienti da Zagaria».
Quasi tutti gli indagati, tra cui il boss Michele Zagaria e il fratello Carmine, hanno scelto il rito abbreviato che si concluderà il 22 dicembre prossimo; Falco e l'ex sindaco Griffo invece affronteranno il rito ordinario. 
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