Al rientro trovano casa distrutta dai botti di Capodanno: «Abbiamo perso tutto, anche la nostra cagnolina»

Campagnano, tirano petardi in giardino e la casa si incendia: «Erano bambini»
Campagnano, tirano petardi in giardino e la casa si incendia: «Erano bambini»
di Chiara Rai
Domenica 3 Gennaio 2021, 13:06 - Ultimo agg. 14:33
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Abbiamo perso tutto nella notte di Capodanno, la casa è distrutta, abbiamo dormito in auto e la nostra cagnolina è scappata». Barbara Cafiero e Alessandro Aprigliano che vivono in via Palmiro Togliatti nella frazione Poggio Dell’Era a Campagnano di Roma hanno l’abitazione ridotta a un cumulo di macerie. Un gruppetto di bambini ha lanciato dei petardi o forse qualcosa di più pericoloso, nel loro giardino, la caldaia è esplosa e da quel momento è iniziato l’incubo: i botti di Capodanno hanno devastato tutto ciò che avevano costruito. Un gioco pericoloso, la notte del 31 gennaio, in zona rossa. Il boato si avverte pochi minuti dalla mezzanotte.

La cagnolina Minù sparita

Intervengono i pompieri, due cani e due gatti scappano ma in tre fanno ritorno, tranne la piccola Minù. Oltre al danno, la beffa più grande che gli sia capitata è quella di aver perso le tracce della loro “cucciola” che per la paura è scappata nel momento in cui i vigili del fuoco l’hanno tirata fuori da un cumulo di detriti: «Per noi è una figlia – dice Alessandro, compagno di Barbara – non smetteremo di cercarla. Il dolore più grande è averla persa. Ormai a casa non possiamo rientrare, la prima notte l’abbiamo passata all’addiaccio, poi un amico ci ha permesso di dormire a casa sua.

 

C’è stata tanta solidarietà e vicinanza da parte di moltissime persone, li ringraziamo tutti». I carabinieri stanno cercando di ricostruire le cause dello scoppio della caldaia. La coppia intende sporgere denuncia contro ignoti dopo aver acquisito la relazione di sopralluogo dei vigili del fuoco che hanno dichiarato l’abitazione inagibile. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver visto un gruppetto di almeno cinque bambini sotto i dieci anni alle prese con i petardi. Barbara non ce la fa a parlare: «Stiamo cercando Minù, non ho parole».

La speranza di ritrovarla sembra essersi spenta all’imbrunire di ieri dopo tanti appelli rimbalzati su Facebook e il pubblico ringraziamento di Barbara rivolto al suo Alessandro: «Il mio compagno, papà di Minù, sta dando la vita per noi. Sta cercando Minù fino allo stremo delle forze. È la nostra roccia e la troverà sua. Lui è la nostra forza». Quello che rimane nell’abitazione con il giardino al piano terra della coppia sono le pareti d’ingresso completamente carbonizzate, suppellettili ridotti in cenere, sventrata, una finestra rotta, un’altra che sembra scardinata.

Barbara ha voluto pubblicare le foto della casa distrutta il primo gennaio sui social e condividere il dolore di aver perso la cagnolina Minù di 4 anni e chiedendo aiuto per ritrovarla: «Questo è ciò che rimane di casa nostra - scrive - perché bambini molto ma molto dolci hanno buttato botti nel nostro giardino. Improvvisamente è divampato il fuoco. Che spostandosi è arrivato al motore del condizionatore ed è esploso tutto. Dentro casa c’erano 2 cani e 2 gatti. Per fortuna tutti salvi. Ma Minù cagnolina paurosa che estratta da carabinieri e pompieri è scappata. Io non auguro il male ma ci avete levato molto e finché non tornerà Minù vi dico: ci avete levato tutto.»

Il post è diventato virale e oltre mille persone hanno condannato il gesto additando la responsabilità a quei genitori che avrebbero lasciato i figli con materiale esplosivo in mano: «I responsabili devono pagare i danni». Intanto l’intera comunità di Campagnano, 11 mila abitanti a nord di Roma, si è stretta intorno alla tragedia della coppia. Il virus da queste parti, sia nei Comuni sulla Cassia bis che intorno alla Flaminia, non molla ancora la presa. A Campagnano i contagi sono arrivati a 93, una cifra ancora contenuta rispetto ad Anguillara, Formello o Bracciano dove i casi hanno superato il centinaio. «Certo è - commentano alcuni residenti - che non ci aspettavamo che una famiglia perdesse casa a causa di botti di Capodanno. Poteva finire anche peggio». 

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