Siracusa, agente della penitenziaria suicida in carcere. È il quarto dall'inizio dell'anno (tre dei quali in Sicilia)

Fra i detenuti è record: 77 persone si sono tolte la vita dall'inizio di quest'anno

Siracusa, agente della penitenziaria si suicida in carcere. È il quarto dall'inizio dell'anno (tre dei quali in Sicilia)
Siracusa, agente della penitenziaria si suicida in carcere. È il quarto dall'inizio dell'anno (tre dei quali in Sicilia)
Sabato 12 Novembre 2022, 17:34 - Ultimo agg. 23:59
4 Minuti di Lettura

L'ennesimo gesto drammatico all'interno di un carcere italiano. «Un appartenente al corpo di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Siracusa si è tolto la vita con l'arma di ordinanza vicino del penitenziario». Lo rende noto il Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. «È una notizia inquietante, che sconvolge tutti noi - afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe - quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da tempo senza segnali di attenzione da parte del ministero della Giustizia e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Dall'inizio dell'anno quattro sono stati i poliziotti suicidi, tre dei quali in Sicilia».

Carcere, l'anno record dei suicidi. Nordio: «Emergenza drammatica»

La notizia arriva dopo i fatti di Torino: un detenuto giovedì si è tolto la vita ed è il 77esimo detenuto suicida in carcere dall'inizio dell'anno. Al "Lorusso e Cutugno" si è impiccato un 56enne, italiano, in cella con l'accusa di atti persecutori nei confronti della ex moglie. Ha annodato un lembo del lenzuolo del suo letto all'inferriata della cella e si è tolto la vita, dopo avere lasciato un biglietto indirizzato al figlio minorenne. E sempre in Piemonte, a Verbania, un cinquantunenne detenuto per reati analoghi si è tagliato la gola ed è stato salvato solo dal tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria. Il suicidio del 56enne a Torino segue di pochi giorni la tragica fine di un giovane detenuto di origine africana, nello stesso carcere.

Ma ancora, mercoledì, si era appreso del suicidio di un migrante ivoriano di 21anni nel carcere di Reggio Calabria, dove era detenuto per l'accusa di avere violentato, dopo avere tentato di rapinarla, una donna di 88 anni. Il giovane era arrivato in Italia agli inizi del 2021 con uno sbarco di migranti in provincia di Ragusa. La conferenza dei Garanti territoriali delle perone private della libertà, parla di «un dato impressionante, il numero più alto di sempre e indice di una generale mancanza di speranza nelle nostre carceri».

«I dati sono gravi, da macelleria messicana, dieci anni di governo precedente da censurare su attenzione ai diritti umani nei luoghi di detenzioni. Camere penali internazionali - spiega il suo presidente, l'avvocato Alexandro Maria Tirelli - vuole che il carcere sua una luogo di rieducazione sociale non una gattabuia medievale dove si regalano i conti “occhio per occhio dente per dente". Lo Stato ha il dovere di vigilare sulla salute e integrità psicologica dei detenuti. I governi precedenti sono da censurare, per questo ci appelliamo alla neopresidente della commissione Giustizia al Senato, Giulia Bongiorno». 

Giovane africano si impicca in cella a Torino, aveva rubato un paio di cuffie: 72° suicidio nelle carceri da inizio anno

«I poliziotti penitenziari - afferma il Sappe in una nota - sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbero bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno. Lo scorso anno 2021 sono stati cinque i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita, sei nel 2020 ed undici nel 2019». «Numeri sconvolgenti - sottolinea Capece - e ministero della Giustizia e Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un'apposita direzione medica della polizia penitenziaria, composta da medici e da psicologi - conclude il segretario del Sappe - impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell'amministrazione penitenziaria. Servono azioni concrete e non chiacchiere».

Lazzari (Cnop): suicidi, la prevenzione non è una chimera. Serve formazione e sensibilizzazione

© RIPRODUZIONE RISERVATA