Ha i sintomi, chiede il tampone, ma continua a visitare pazienti: la Asl denuncia in Procura il cardiologo positivo al Covid

Ha i sintomi, chiede il tampone, ma continua a visitare pazienti: la Asl denuncia in Procura il cardiologo positivo al Covid
di Maddalena MONGIò
Sabato 8 Agosto 2020, 08:09 - Ultimo agg. 19:28
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«Dall'indagine epidemiologica è emerso che ha visitato fino alla data del 20 luglio, nonostante manifestasse sintomi sospetti di Covid-19». Questa la conclusione a cui è giunto il direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl di Lecce, nonché coordinatore della task force Covid del Salento, a proposito del cardiologo salentino 65enne positivo al Covid. Da questa constatazione discende, quindi, l'informativa alla Procura e all'Ordine dei medici di Lecce riguardante il caso.

Il punto riguarda lo sviluppo di un focolaio che ha visto contagiate più di 25 persone (nel Bollettino epidemiologico di ieri, in provincia di Lecce risultavano 3 casi Covid e uno è correlato al cardiologo). La cronaca di ieri, sul Covid, si è caratterizzata per la svolta sul caso del cardiologo i cui riflettori erano accessi da almeno due settimane e per la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Di Venere a Carbonara per la sanificazione e l'esecuzione del tampone a personale sanitarie e degenti. Il caso del cardiologo appare sin dalle prime battute più complesso. L'Igiene pubblica della Asl di Lecce è riuscita a contenere i contagi e il focolaio è considerato sostanzialmente spento, ma la partita è ora nelle mani della Procura e dell'Ordine dei medici dopo l'informativa inviata nei giorni scorsi.

È molto probabile che la Procura apra un'inchiesta, ma per quanto riguarda l'Ordine dei medici il presidente Donato De Giorgi attende che il cardiologo guarisca per poterlo ascoltare. «Dobbiamo aspettare che il collega possa essere ascoltato puntualizza De Giorgi dopo di ciò valuteremo se archiviare o inviare la documentazione alla Commissione disciplinare dell'Ordine che a sua volta dovrà decidere se procedere o archiviare: è un iter lungo. In ogni caso non è in dubbio il valore professionale del collega, tutti lo descrivono come persona straordinaria e meticolosa. Valuteremo i fatti che ci sono stati segnalati dalla Asl, ma tutto dovrà essere provato». Tra le circostanze sottolineate da Fedele nel documento inviato a Procura e Ordine dei medici, il fatto che già dal 17 luglio il cardiologo presentava 37,8° di febbre, tosse e catarro. Sintomi suggestivi, dunque, per i quali il medico curante aveva prescritto una terapia. Fedele, dal canto suo, precisa che: «L'informativa è un atto dovuto a seguito dei riscontri rilevati nel corso delle indagini epidemiologiche e a seguito delle testimonianze raccolte dai soggetti positivi che avevano un legame epidemiologico con il collega».

Ieri si sono contati ancora 11 casi positivi: 5 in provincia di Bari, 3 in provincia di Foggia e 3 in provincia di Lecce. Sono stati registrati 1.908 test per l'infezione da Covid-19, dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 253.378 test. Il numero dei contagiati è saluto a 4.696 di cui 170 quelli attualmente positivi. Il Covid torna a impensierire, dunque. Ieri, a titolo precauzionale, è stato chiuso il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Di Venere a Carbonara dopo che è risultata positiva una partoriente ricoverata d'urgenza e che non manifestava sintomi Covid. I tamponi sul personale e sulle degenti sono risultati negativi. Un altro caso di Covid che ha creato scompiglio è relativo a una commessa salentina che lavora in una profumeria di via Sparano, nel cuore dello shopping barese, che ha portato alla chiusura del negozio per sanificazione. Un'altra situazione tenuta in osservazione è quella del Foggiano con un focolaio che ha interessato la zona di Cerignola e riguarda due gruppi familiari collegati tra loro. Il maggior numero di contagi si è registrato dopo la festa di compleanno di una 18enne: 7 casi Covid il bilancio. 

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