Uccisa in casa nel Varesotto, lo strano legame del presunto omicida con Olindo e Rosa (e la strage di Erba)

Domenichini aveva deposto nel 2008 in aula a Como facendo rivelazioni su quanto ascoltato in carcere da Olindo

Uccisa in casa nel Varesotto, lo strano legame del presunto omicida con Olindo e Rosa (e la strage di Erba)
Uccisa in casa nel Varesotto, lo strano legame del presunto omicida con Olindo e Rosa (e la strage di Erba)
Sabato 20 Agosto 2022, 12:22 - Ultimo agg. 16:46
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Un ulteriore mistero nel mistero grava sulla storia di Carmela Fabozzi - uccisa a Malnate (Varese) - e riguarda il suo presunto omicida. L'uomo che, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, l'avrebbe uccisa nella sua abitazione e poi è partito tranquillamente per le vacanze. Una rapita finita male? No perché Sergio Domenichini, 66 anni, dalla casa dell'anziana ha prelevato solo due telefoni, staccati il giorno del delitto perché, secondo il gip, con «ogni evidenza contenenti messaggi e contatti riconducibili all'aggressore».

Carmela Fabozzi, uccisa a Malnate (Varese)

Il legame con Olindo e Rosa

Sergio Domenichini, 66 anni, arrestato per l'omicidio della pensionata Carmela Fabozzi, 73 anni - uccisa nella sua casa di Malnate con dei colpi di un vaso per fiori alla testa - aveva deposto nel 2008 davanti alla Corte d'assise di Como nel corso del processo sulla strage di Erba (quattro morti tra cui un bambino di due anni e un ferito grave) che portò alla condanna definitiva dei coniugi Olindo Romano e Rossa Bazzi. «Ero nella cella di fronte - disse allora in aula Domenichini, detenuto per droga - non mi ha mai accennato a quello di cui era accusato, lo seppi dai giornali.

Mi disse sempre di essere innocente e che non aveva fatto niente». Domenichini, che aveva conosciuto la pensionata per via della sua attività presso un'associazione di volontariato a favore degli anziani, era partito per le vacanze al mare il giorno stesso del delitto, il 22 luglio, ed era tonato da Lignano Sabbiadoro il 17 agosto, senza pagare il conto dell'albergo. Ora è in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

 

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Carmela Fabozzi, tutto quello che sappiamo sull'omicidio

Carmela Fabozzi, 73 anni, vedova da tempo, era «una persona cordiale ma schiva e riservata», aveva «lavorato una vita intera in Svizzera» e percepiva «una pensione che le consentiva di vivere comodamente senza preoccupazioni di carattere economico». Una vita «piccola» la sua, scrive il gip che ha disposto l'arresto del suo presunto omicida, «prevalentemente spesa a Malnate tra i negozi dove faceva i suoi acquisti e le visite quasi quotidiane al cimitero». Perché questa vita «piccola», ordinaria, sia stata stroncata con oltre nove colpi di un corpo contundente alla testa, un vaso di fiori, dovrà spiegarlo Sergio Domenichini, 66 anni con precedenti per reati contro il patrimonio, ricettazioni e truffe anche in danno di persone anziane. Domenichini viveva di espedienti ed è stato arrestato al suo ritorno dalle vacanze, dove era rimasto dal giorno dell'omicidio, lo scorso 22 luglio, fino al 17 agosto lasciando l'albergo in cui si trovava senza pagare il contro. Il movente non è una rapina finita male, Domenichini, dalla casa ha preso solo due telefoni, staccati il giorno del delitto perché, secondo il gip, con «ogni evidenza contenenti messaggi e contatti riconducibili all'aggressore». I carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo di Varese avevano individuato l'uomo anche sulla scorta delle testimonianze del vicini della vittima. Era volontario per un'associazione che assiste anziani nei trasporti, nel portare loro cibo o medicinali e Carmela Fabozzi l'aveva già incontrato perché in alcune occasioni, aveva usato questo servizio. Dalle indagini erano emersi altri indizi. 

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La donna era stata uccisa nell'ingresso dell'abitazione, vicino ad un mobile con un pesante vaso di fiori secchi, trovati sotto il corpo della donna, mentre il vaso era al suo posto. Gli accertamenti del Ris di Parma hanno consentito di trovare all'interno del vaso le impronte dell'arrestato, all'esterno tracce di sangue. Il piccolo appartamento appariva in ordine, con letto rifatto, la zona soggiorno sostanzialmente intatta. L'anziana era vestita con cura e aveva indosso anche qualche gioiello. Sulla sedia quasi accanto al punto in cui è stata uccisa, due borsette e sul tavolo un piccolo portafogli con una tessera bancomat e denaro contante. I carabinieri del RIS hanno trovato impronte di sangue, invisibili a occhio nudo, lasciate da scarpe da ginnastica dalla suola molto particolare, del tutto simile a quella indossate dall'uomo nei video delle telecamere intorno all'abitazione della vittima quella mattina. Scarpe trovate nella sua auto e sulle quali vi erano macchie di sangue. ora oggetto di esame. La presenza di Domenichini sul luogo del delitto emerge dalle immagini delle telecamere intorno all'abitazione della vittima che aveva cercato prima al telefono due volte senza ottenere risposta. Nel pomeriggio, a bordo dell'auto che aveva fatto lavare, aveva effettuato continui passaggi nella zona, senza apparente motivo, fino alla sera, quando era partito con la compagna per le vacanze.

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