Tumori, carne sotto accusa. Gridelli: «Una bistecca bruciata fa male quanto 600 sigarette»

Tumori, carne sotto accusa. Gridelli: «Una bistecca bruciata fa male quanto 600 sigarette»
di Luciano Pignataro
Martedì 27 Ottobre 2015, 08:47 - Ultimo agg. 11:35
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Cesare Gridelli è un «oncologo umanista»: considera la ricerca indispensabile, l’unica strada per uscire dalla malattia, ma pensa anche che lo stile di vita sano può evitare questa esperienza se si sta attenti giorno dopo giorno a quello che si fa e a quello che si mangia. Per lui, studioso di fama internazionale, direttore del dipartimento di onco-ematologia del Moscati di Avellino e autore del libro «Le ricette contro il cancro», la notizia del giorno non è una novità.



Allora professore, sapevamo davvero tutto sui rischi della carne rossa?

«Si, lo studio non aggiunge nulla alle ricerche effettuate negli ultimi anni, è un attento monitoraggio che però giunge a delle conclusioni precise e scientificamente molto attendibili».



Quali?

«Quella fondamentale è che le carni non lavorate sono probabilmente cancerogene, mentre quelle lavorate lo sono sicuramente e fanno male alla salute come, se non più, del fumo. Basti pensare che una bistecca un po’ bruciata equivale a fumare 600 sigarette».



Insomma, mangiare carne rossa fa venire il cancro?

«Sicuramente non parliamo di un alimento sano per due motivi»



Il primo?

«Ha grassi saturi che fanno malissimo».



Il secondo?

«Il colore della carne è dovuto a fattori ossidanti».



Conclusione?

«Chi la consuma regolarmente ha più probabilità di ammalarsi di chi si astiene o la mangia saltuariamente».



E la carne bianca?

«Al momento non presenta controindicazioni».



Quella di cavallo che si dava ai bambini?

«È considerata carne rossa, dunque...».



E lo struzzo?

«Ottimo alimento».



Perché distinguere carni bianche e carni rosse?

«Quella bianca ha un basso tasso di colesterolo e grassi saturi».