Carte di credito, le truffe delle feste: i raggiri sono aumentati del 25%

Carte di credito, le truffe delle feste: i raggiri sono aumentati del 25%
di Gigi Di Fiore
Martedì 11 Gennaio 2022, 11:20 - Ultimo agg. 16:12
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L'impennata è dell'ultimo mese, legata al periodo natalizio: le truffe sulle carte di credito e Bancomat sono aumentate del 25 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. «Un andamento di pari passo con le festività, quando le transazioni informatiche sono maggiori» spiegano al Servizio centrale di Polizia postale. E in tanti nell'ultimo mese hanno denunciato raggiri sulle proprie carte di credito o sui bancomat.

«Avevo richiesto alla mia banca di sostituire la carta di credito prepagata con una legata al conto corrente. Nel passaggio ho subito una truffa» racconta Elvira, 28 anni, che lavora a Milano. E spiega: «La banca mi ha spedito la nuova carta, che non ho mai ricevuto. Ho invece avuto una telefonata, con numero dal prefisso da Torino, in cui mi si fornivano riferimenti molto precisi sulla mia carta. Mi hanno chiesto le credenziali d'accesso di quella vecchia e, fidandomi dei dati che già possedevano, glieli ho forniti. Il giorno dopo, mi sono trovata 800 euro in meno sul conto, prelevati in uno sportello bancario in Campania, mia regione d'origine». 

La nuova carta non è mai arrivata a Elvira, anche se era stata spedita. È stata intercettata e rubata prima. Secondo dati investigativi, nell'ultimo mese i raggiri e le truffe hanno interessato in prevalenza carte di Banca Intesa San Paolo e delle Poste italiane. E, su questo, spiegano alla direzione centrale di Intesa San Paolo: «Effettuiamo costanti campagne di informazione e sensibilizzazione sulla sicurezza informatica con i nostri clienti, ma una delle regole da ricordare sempre è che mai e in alcun modo, a telefono come via e-mail, Intesa San Paolo richiede ai propri clienti le credenziali di accesso al conto corrente e i codici di sicurezza delle carte di debito, che non vanno mai condivise». 

Gianni, 40 anni, impiegato a Roma ha denunciato: «Ho utilizzato come sempre la mia carta di credito per effettuare un acquisto rilevante legato a un regalo da fare.

All'improvviso, il pc si è oscurato. Ho avuto difficoltà a ricollegarmi, quando l'ho fatto mi bloccava la transazione perché privo del denaro necessario. Ho la carta con un massimale di 2500 euro, ne avevo disponibili 2000. Qualcuno se ne è impossessato, ho scoperto dopo».

Secondo dati in possesso del ministero del Tesoro, nell'ultimo triennio i prelievi fraudolenti attraverso Pos sono aumentati del 44,1 per cento, le truffe via Internet su carta del 27,6 per cento, mentre i soldi presi con Bancomat illegittimi hanno avuto un più 25 per cento. Spiega un investigatore del Servizio centrale di Polizia postale: «La posizione geografica di una chiamata telefonica può essere anche falsificata, attraverso tecniche di rimbalzo da siti web definiti career. Sono vettori che fanno figurare prefissi di telefonate non veritieri. Anche i tabulati delle chiamate truffaldine non sono spesso attendibili in arrivo. Lo sono solo se incrociati con le effettive chiamate in partenza, ma è una verifica investigativa non semplice».

Il nodo delle truffe resta comunque il furto delle carte di debito spedite per posta. È l'avvio dei raggiri, su cui nulla può fare il truffato in buona fede. Spiegano ancora a Intesa San Paolo: «Trattandosi di un fenomeno fuori dalla propria possibilità di controllo, le banche non possono intervenire direttamente e in maniera autonoma per contrastarlo». Un controllo maggiore dovrebbero avere le spedizioni delle carte, al centro spesso di furti. Sono stati oltre 46mila nel 2021 i controlli degli Uffici di specialità per la tutela e la sicurezza dei servizi postali della Polizia in collaborazione con Poste italiane. Il risultato sono stati ben 229 deferimenti, con incremento del 394 per cento rispetto all'anno precedente, di personale responsabile di «reati postali». Tra questi, anche i furti di corrispondenza. 

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I termini sono inglesi: phishing, smishing, vishing. Sono le tecniche usate per impossessarsi dei dati personali e bancari: via web o con false richieste via e-mail; a telefono o con furto della carta. Nel 2021, si è registrato un aumento totale del 27 per cento di questi furti con prelievo di denaro illecito. Si tratta di ben 18mila casi tra accessi su home banking, o numeri di carte di credito, con 781 deferimenti alla magistratura.

Se, nei 126 attacchi informatici a sistemi finanziari di grandi e medie imprese individuati nel 2021 il recupero del denaro sottratto non è quasi mai contestato, non è così a volte per i singoli truffati. Su 36 milioni di euro sottratti illecitamente con frodi telematiche alle aziende, 17 milioni sono stati recuperati dalla Polizia postale. Al privato, dovrebbe essere assicurato il recupero del denaro perso per una truffa subita. Ma qualche istituto bancario fa resistenza, trincerandosi dietro la poca attenzione del cliente o l'assenza di denuncia tempestiva. Ma il raggirato in buona fede spesso non può denunciare la truffa che dopo qualche ora dall'averla scoperta. Come racconta Giuliana, 34 anni, docente a Napoli: «Ho ricevuto una telefonata fraudolenta nel tardo pomeriggio, ho avuto coscienza del raggiro la sera tardi. Alla polizia non hanno accettato la denuncia, se non avvertivo prima la banca. Erano passate le 23, ho fatto tutto la mattina dopo. In contemporanea, qualcuno prelevava soldi dal mio conto». 

Per evitare questi problemi, il Movimento consumatori ha diffuso un suo vademecum, spiegando che va chiamato il numero verde della banca bloccando la carta, per poi denunciare subito i prelievi alla polizia e chiedere alla banca il disconoscimento delle operazioni non autorizzate. E poi aggiunge ancora il Movimento consumatori: «La banca è obbligata a rimborsare al cliente l'importo indebitamente prelevato salvo motivato sospetto di frode, dolo o colpa grave del cliente». Non sempre è facile conservare la lucidità o avere l'esperienza per non cadere nella trappola di una telefonata fasulla. E in Campania, nel 2021, i casi di raggiri finanziari informatici sono stati ben 1.723, mentre l'anno precedente erano stati 1.159. E sono finite agli arresti nove persone con 163 denunciati. Numeri in salita, se l'anno prima c'era stato un solo arresto e appena 31 denunciati. «Le truffe sulle carte di credito e bancomat aumentano di pari passo all'incremento del loro utilizzo anche online», confermano al Servizio centrale di polizia postale. Una nuova realtà con cui fare i conti.

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