Chiara Petrolini andrà in carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Bologna accogliendo integralmente l'appello della Procura di Parma, disponendo il carcere per Chiara Petrolini, la 21enne indagata a attualmente ai domiciliari, dopo il ritrovamento dei resti di due neonati sepolti nel giardino della sua casa di Traversetolo.
La decisione del Riesame
I domiciliari non bastano, Chiara Petrolini deve andare in carcere: la decisione è del tribunale del Riesame di Bologna che due giorni dopo l'udienza ha accolto l'appello della Procura di Parma.
La vicenda
La giovane era agli arresti dal 20 settembre, quando il Gip di Parma aveva accolto parzialmente le richieste cautelari della Procura, che con il procuratore Alfonso D'Avino e il pm Francesca Arienti coordina le indagini dei carabinieri. Le prime volte che è stata sentita, all'epoca a piede libero, la ragazza ha ammesso che i bambini erano suoi, ha parlato del silenzio sulle gravidanze, ha detto che il bambino partorito ad agosto era nato morto, ma gli esami medico legali hanno chiarito che ha respirato e sarebbe morto dissanguato, mentre quelli sui resti del primogenito sono ancora in corso. Poi, nelle due occasioni successive, gli interrogatori dopo l'esecuzione della misura, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E il 15 settembre non si è presentata in udienza a Bologna, dove si discuteva dell'adeguatezza dei domiciliari. In quell'occasione la difesa ha ribadito l'insussistenza del rischio di reiterazione del reato. Secondo la Procura, invece, gli arresti a casa con la famiglia non sono sufficienti perché non si può affidare proprio a quei genitori che non si sono mai accorti di quello che avveniva nelle mura domestiche l'efficacia della misura. A sostegno di questa tesi è stato sottolineato anche che Chiara avrebbe continuato a mentire, anche alle amiche, anche quando ormai, a settembre, le notizie su quanto era successo erano iniziate a circolare sui mezzi di informazione. Negli atti che la Procura ha presentato al Riesame sarebbero state ricapitolate proprio queste bugie che la 21enne ha detto, riferite dalle stesse amiche, sentite a verbale dagli inquirenti.