Chiara Ugolini, chi è Emanuele Impellizzeri, il violento vicino di casa che alla compagna urlò: «Te la faccio pagare»

Chiara Ugolini, chi è Emanuele Impellizzeri, il violento vicino di casa che alla compagna urlò: «Te la faccio pagare»
di Veronica Cursi
Martedì 7 Settembre 2021, 10:10 - Ultimo agg. 8 Settembre, 10:14
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La foto copertina del suo profilo Facebook è un adesivo che inneggia al Duce. Seguono foto di auto sportive, amici, vacanze al mare. C'è poi un’immagine della sua Yamaha R6 bianca, quella usata per la tentata fuga dopo che «in preda a un raptus», come lui stesso ha confessato, ha ucciso la sua vicina di casa Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta in casa dal fidanzato. Emanuele Impellizzeri, 38 anni, l'uomo arrestato la notte scorsa dalla Polstrada lungo l'autostrada del Sole nei pressi di Firenze Impruneta con l'accusa di avere ucciso la giovane nell'appartamento che la ragazza condivideva con il compagno a Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona, aveva un passato turbolento. E in molti lo sapevano. 

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La lite con la compagna

Era uscito dal carcere solo lo scorso giugno.

Già condannato per rapina, reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, era in affidamento in prova ai servizi sociali nell'abitazione a piano terra della palazzina a tre piani in cui viveva anche la vittima. Padre di una bambina di 8 anni, aveva un rapporto burrascoso con la compagna. Pare che infatti, qualche giorno prima, Chiara si fosse intromessa in una lite violentissima scoppiata tra Impellizzeri e la sua fidanzata, durante la quale l'uomo avrebbe giurato di fargliela pagare. Dopo l'arresto, però, questo particolare non è stato confermato apertamente dall'assassino. 

Cosa è successo

Al momento del delitto Chiara era sola in casa: era tornata a casa dal lavoro alle 14 e proprio il suo mancato rientro in servizio nel pomeriggio aveva fatto scattare le preoccupazioni del fidanzato, che ha scoperto il cadavere. Lo sguardo vacuo, privo di qualunque espressione, Impellizzeri si è limitato a dire agli investigatori che il delitto era avvenuto domenica perchè «sapeva che avrebbe trovato Chiara a casa». Anche su cosa abbia spinto la donna ad aprire la porta a Impellizzeri (i Carabinieri non hanno trovato alcuna traccia evidente di effrazione) pur conoscendone il carattere irascibile e violento, al momento le ipotesi degli investigatori restano vaghe. L'uomo ha fatto delle parziali ammissioni sull'accaduto, confermate peraltro dai vestiti sporchi di sangue e dai graffi al volto che la vittima gli ha inferto nel disperato tentativo di difendersi. Ma si è chiuso in un silenzio impenetrabile circa le ragioni del gesto. La stessa compagna dell'uomo non riesce a capacitarsi di quanto avvenuto e ai giornalisti si è limitata a dire di non considerare più l'omicida come suo marito. «Da oggi - ha ripetuto - quello non è più il mio uomo».

L'autopsia

Sul corpo della giovane, che presenta una lieve ecchimosi alla testa, il pm Eugenia Bertini ha disposta l'autopsia. Servirà a capire anche come è morta, visto che nell'abitazione non è stata trovata alcuna arma e l'omicida ha parlato genericamente di una spinta a terra. Di certo vi è che l'uomo, padre di famiglia e appassionato di motori, dopo l'assassinio ha agito con fredda lucidità: ha prelevato 200 euro e si è dato alla fuga nella notte percorrendo l'autostrada. 

 

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