Bugie ai genitori sugli esami non dati, studente di 29 anni si toglie la vita a Chieti: trovato dalla sorella. Le ultime parole in un block notes

Le spiegazioni del gesto le avrebbe affidate ad un block notes di 42 pagine rinvenuto in casa

Bugie ai genitori sugli esami non dati, studente suicida a Chieti. Trovato dalla sorella
Bugie ai genitori sugli esami non dati, studente suicida a Chieti. Trovato dalla sorella
di Simonetta Bersani
Giovedì 6 Aprile 2023, 22:01 - Ultimo agg. 7 Aprile, 13:20
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Bugie sugli esami universitari non sostenuti: ci sarebbe questo all’origine della tragedia che si è verificata nella tarda serata di ieri a Chieti Scalo. Antonio Luigi C. si è suicidato impiccandosi con una corda ad una porta del suo appartamento, un’abitazione a Chieti Scalo che condivideva con la sorella. È stata lei, rincasando nel primo pomeriggio di ieri, a trovarsi di fronte alla terribile e dolorosa scoperta e ad allertare i soccorsi ma quando il 118 è giunto sul posto, per il giovane, uno studente universitario di 29 anni, originario della Puglia, precisamente di Manduria, non c’era più nulla da fare. Le spiegazioni del gesto le avrebbe affidate ad un bloc notes di 42 pagine rinvenuto in casa in cui il giovane studente farebbe riferimento ad un rendimento universitario insoddisfacente, alle bugie raccontate ai genitori su esami universitari che in realtà non aveva sostenuto.

LE RAGIONI

Antonio Luigi era indietro con gli studi e probabilmente gli obiettivi non raggiunti hanno scatenato in lui una forma di depressione culminata in una disperazione che andava covando da tempo e che lo ha portato a preordinare il gesto estremo poi messo in atto approfittando ieri pomeriggio dell’assenza della sorella.

Accertamenti sono in corso da parte della polizia mentre la salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Un tragico epilogo che richiama alla mente analoghi episodi.

Lo scorso 4 marzo un ragazzo di 28 anni è stato salvato dal suicidio grazie all’intervento della Volante. Il giovane aveva chiesto aiuto chiamando il 113 dicendo di trovarsi sul parapetto di un ponte nei pressi del viadotto San Martino sulla transcollinare intenzionato a togliersi la vita. L’intervento dei poliziotti ha evitato che ciò accadesse. Ma sono sempre più i casi di studenti universitari che si tolgono la vita quando si accorgono, o pensano, di aver fallito nel loro progetto per l’avvenire, di aver deluso i genitori ai quali si inizia con il dire una bugia per tranquillizzarli, poi ne seguono altre finché la spirale appare senza scampo in menti rese fragili dal peso delle aspettative: pressione sociale, aspettative, paura del fallimento.

IL FENOMENO

Secondo un’indagine del portale Skuola.net, uno studente su tre mente sugli esami dati all’università. Il suicidio del 29enne riaccende i riflettori sulla questione e su un disagio diventato fin troppo frequente. La sua storia, che accomuna tante altre storie, lo certifica. Sul caso dello studente pugliese che si è tolto la vita ieri a Chieti serviranno ulteriori indagini, ma le motivazioni, affidate una lunghissima confessione su un bloc notes, delineano uno scenario di profonda sofferenza interiore, maturato nel corso del tempo. 
 

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