Cibi in scadenza, corsa per battere il caro-spesa. E sempre più famiglie vanno nei discount

Un italiano su 4 cambia supermercato di volta in volta in base alle promozioni

Cibi in scadenza, corsa per battere il caro-spesa. E sempre più famiglie vanno nei discount
Cibi in scadenza, corsa per battere il caro-spesa. E sempre più famiglie vanno nei discount
di Valeria Arnaldi
Domenica 2 Aprile 2023, 22:25 - Ultimo agg. 3 Aprile, 10:20
4 Minuti di Lettura

I bocconcini panati di pollo che scadono il giorno dopo. O magari la mozzarella che, come riportato sull’etichetta, si può consumare soltanto quella sera. Senza dimenticare il pane, comprato poco prima della chiusura del negozio e ormai prossimo a diventare secco. I rincari sui generi alimentari – e non solo - mutano la tavola e, prima ancora, il modo di fare la spesa degli italiani. Sono sempre più, infatti, le famiglie ma anche i single che, attratti dalle alte percentuali di sconto, decidono di comprare prodotti in scadenza, mangiandoli dopo poche ore o, spesso, surgelandoli. E tanti sono pure quelli che hanno abbandonato il supermercato o il negozio di alimentari abituali, preferendo fare acquisti al discount. A dare la misura dei cambiamenti nei carrelli degli italiani sono i numeri.

Secondo un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, sono ben 5,3 i milioni di persone nel Paese che, per risparmiare, quando fanno la spesa, comprano, appunto, soltanto prodotti che stanno per scadere.

Erano il 6,9 per cento nel 2018. Oggi sono quasi il doppio, ossia il 12,9. Un dato non da poco, specie se unito ai numeri di quanti optano per altre modalità di risparmio. Il 51 per cento riusa imballaggi in plastica e cartone come contenitori domestici. Il 25,8 cambia ogni volta supermercato, in base alle promozioni. E sono addirittura 9,3 i milioni di persone nel Paese, che hanno deciso di fare la spesa esclusivamente al discount. Il motivo è presto detto e ancora più velocemente calcolato. 

Bollette della luce dimezzate, risparmi fino a 790 euro l’anno. Bonus alle famiglie numerose con Isee fino a 30mila

I PREZZI

Sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione, secondo il Codacons, quest’anno le famiglie spenderanno 507 euro in più per i prodotti alimentari. E, unendo bollette e altri servizi, si arriverà a una “stangata” complessiva di 2435 euro aggiuntivi. «Il prezzo, ormai, è diventato un elemento fondamentale nella scelta della spesa per gli italiani, a volte anche a scapito della qualità – afferma Stefano Zerbi, portavoce dell’associazione – l’Istat registra aumenti circa del 13 per cento su base annua per i generi alimentari, con punte del 50 per cento per alcuni prodotti. La gente ha sempre meno soldi. Le bollette sono salate, ma non si può fare a meno di luce o gas. Neppure di cibo, ovviamente. E allora cosa si fa? Si modifica la spesa. Così molti comprano prodotti che stanno per scadere, scontati anche del cinquanta per cento. E acquistano ai discount, che non a caso registrano un sensibile aumento di vendite». 

IL RAPPORTO

Stando all’ultimo rapporto del Centro studi di Unimpresa, tra settembre 2022 e febbraio scorso, più di sette famiglie su dieci – il 71,4 per cento - hanno provato, almeno una volta, i discount. Optando per punti vendita dai prezzi scontati, stando ad Altroconsumo che ha stilato una classifica dei supermercati più economici, si può arrivare a risparmiare fino a 3350 euro l’anno. E non solo. «È salito il numero degli italiani che fanno la spesa, la sera, quando i prodotti deperibili, come pane, pizza e piatti pronti, vengono venduti a prezzi fortemente scontati – afferma Furio Truzzi, presidente Assoutenti – molti comprano la carne che scade il giorno dopo e la surgelano per consumarla quando vogliono. I ribassi sono significativi, si va dal 30 al 50 per cento. Ed è così su vari prodotti. Sta accadendo quello che si è visto durante la crisi economica del 2008. È lo stesso tsunami. La gente è impoverita. E questo vale per tutti, sia per le famiglie, che fanno acquisti più consistenti in termini di quantità ma magari hanno due stipendi, sia per chi vive da solo». Gli alimenti non sono l’unico capitolo di spesa dove si registrano “tagli”. Nell’indagine mUp Research e Norstat, un italiano su cinque afferma di impostare la temperatura di casa sotto ai limiti di legge e il 19,2 per cento sostiene di tenere le luci spente anche quando servirebbero. La necessità di risparmiare, dunque, si traduce in case più buie e fredde. E in tavole meno “golose”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA