Immobile e l'incidente: «Sono passato col verde, ho detto la verità». Il bomber in pressing dopo la chiusura delle indagini

Incidente con il tram: i vigili hanno chiuso l’indagine senza appurare le responsabilità

Immobile: «Sono passato col verde, ho detto la verità». Il bomber in pressing dopo la chiusura delle indagini
Immobile: «Sono passato col verde, ho detto la verità». Il bomber in pressing dopo la chiusura delle indagini
di Camilla Mozzetti
Venerdì 19 Maggio 2023, 00:38 - Ultimo agg. 16:19
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«Ho detto la verità, sono passato con il verde», risponde così l’attaccante della Lazio Ciro Immobile dopo che i vigili urbani del I Gruppo Prati hanno chiuso i rilievi sull’incidente che l’ha visto protagonista su Ponte Matteotti. Non è stato possibile accertare di chi fosse la responsabilità: se del bomber o del macchinista del tram. Così l’incidente, avvenuto alle prime ore di domenica 16 aprile, resta senza “colpevoli”. Ma del resto non spetta ai vigili diventare giudici, si limitano a “fotografare” quanto accaduto e lasciare poi intendere come sia avvenuto quell’incidente. Non sono stati in grado, tuttavia, di definire cosa sia successo e ora la “palla” passa alle assicurazioni. Con il rischio che la vicenda sfoci in una causa civile, da un giudice chiamato alla fine ad esprimersi. Perché se Immobile, come trapela, non dovesse accettare il concorso di colpa o se dovessero pervenire richieste di risarcimento danni che né Atac né l’attaccante intendono saldare, si arriverà inevitabilmente in tribunale. Con una seguente trafila che potrebbe durare non mesi ma addirittura anni.

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LE ATTIVITÀ

Di fatto il lavoro dei caschi bianchi in mancanza di elementi terzi utili si è fermato senza poter lasciare ipotizzare anche soltanto un errore da parte di uno dei due conducenti.

Che continuano a ribadire la loro versione ovvero quella di essere passati - entrambi - con il semaforo verde. Ci sono poi i testimoni, tre, che per la posizione di Immobile hanno detto ai vigili di averlo visto passare con il semaforo a suo favore ma lo stesso macchinista dell’Atac ha riferito la stessa versione. Impossibile fare affidamento sulle telecamere: pur essendocene una sull’area, quell’impianto non ha registrato nulla. La chiusura dei rilievi è per la parte dell’attaccante della Lazio «una notizia, come tutte quelle succedute dal primo giorno dell’incidente, che non fa altro che confermare quanto sostenevo in tutte le dichiarazioni - spiega l’avvocato di Immobile, Erdis Doraci - Ciro passava con il verde e non era distratto vista la reattività che ha evitato lesioni più gravi. Detto ciò, continuo a pensare a questo punto che anche il macchinista passasse col verde. L’operato degli agenti è correttissimo, in linea con le disposizioni di legge che impongono neutralità in caso di mancanza di elementi oggettivi incontestabili. L’incidente quindi, per fortuna, continuerà ad essere una questione civile da risolvere tra le parti e le Assicurazioni coinvolte». L’unica cosa certa, come ha accertato Agenzia per la Mobilità è che il semaforo, quella mattina, funzionava. E allora di chi è stata la colpa? Di uno dei due? Di entrambi? Di fatto l’episodio non ha avuto un rilievo penale perché fortunatamente non ci sono state vittime né feriti con prognosi lunghe. Può essere stata la velocità? I vigili questo non l’hanno escluso per via dei danni sia del veicolo di Immobile che del tram, uscito addirittura dai binari. 

 

I RISVOLTI

Ma a questo e ad altri dettagli dovranno pensarci le assicurazioni in una trafila che già si preannuncia lunghissima. Al momento ad Adir - l’assicurazione dell’Atac - che ha aperto immediatamente la pratica a pochi minuti dall’incidente non sono arrivate richieste di risarcimento danno. Il che non vuol dire che non possano sopraggiungere in futuro. Di certo è questo l’avvocato di Immobile ha tenuto a ribadirlo, non sarà da parte loro accettato nessun concorso di colpa. Atac resterà ferma, addossando al macchinista la responsabilità dell’incidente? La partita è appena iniziata. Tra il calciatore e il conducente del tram, fa sapere sempre il legale del bomber, non sono intercorsi contatti se non quel telegramma che l’attaccante della Lazio ha spedito al macchinista: «Ringrazio Dio nessuno di noi ha avuto ferite gravi. Volevo mandarti un pensiero prima ma non avevo dati. Spero diventi presto un brutto ricordo per tutti. Ti auguro di riprenderti al più presto». Da parte sua il conducente del tram, con anni di esperienza alle spalle, a pochi minuti dall’incidente si era interessato di come stessero le figlie del giocatore poi il silenzio. 

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