Clochard carbonizzato, i due ragazzini lo fecero per noia. E il 13enne diceva: «Sogno di ammazzare una persona»

Clochard carbonizzato, i due ragazzini lo fecero per noia. E il 13enne diceva: «Sogno di ammazzare una persona»
Clochard carbonizzato, i due ragazzini lo fecero per noia. E il 13enne diceva: «Sogno di ammazzare una persona»
di Domenico Zurlo
Giovedì 14 Giugno 2018, 12:55 - Ultimo agg. 23:39
2 Minuti di Lettura
Lo hanno fatto per noia. Ahmed Fdil, clochard marocchino 64enne soprannominato ‘il Baffo’, morto carbonizzato lo scorso 13 dicembre in una cittadina del veronese, Santa Maria a Zevio, è stato ucciso da due ragazzini annoiati. La famiglia di Ahmed da mesi chiede giustizia, e oggi il Corriere del Veneto rivela come i due minorenni accusati, di 13 e 17 anni, abbiano ammesso di dare spesso fastidio al clochard, per noia appunto.



Non volevano ucciderlo, ma solo fingere di farlo: ma l’auto in cui stava dormendo, prese fuoco, togliendogli la vita in modo tragico. Inizialmente i carabinieri pensarono a un incidente, ma col passare del tempo le indagini hanno poi indicato quei due ragazzini che lo tormentavano: uno, 13 anni, non è nemmeno imputabile. L’ammissione, da parte dei due, poi la ricostruzione: lanciarono nell’auto dei fazzoletti di carta ai quali avevano dato fuoco. Il maggiore dei due, un 17enne, è finito in una struttura protetta, e ora il pm ha chiesto per lui il giudizio immediato.


Tra accuse reciproche e responsabilità rimbalzate, a far pensare sono alcune intercettazioni tra i due ragazzini, con frasi abbastanza eloquenti: il tredicenne afferma di volersi fare un tatuaggio, «qualcosa con significato, non che sia a caso… Voglio la morte in faccia».
Il 17enne gli ribatte:
«Ti faccio vedere il Baffo, così ti ricordi che hai ammazzato un barbone». Poi la frase choc: «Quando eravamo dal kebabbaro cosa mi hai detto? "Ho realizzato il mio sogno di ammazzare una persona"». E il 13enne gli ribatte: «Il mio sogno era di ammazzare un gatto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA