Fiumi di cocaina nera sulla Costa Smeralda, sgominata organizzazione italo-albanese

Fiumi di cocaina nera sulla Costa Smeralda, sgominata organizzazione italo-albanese
Domenica 21 Luglio 2019, 19:55 - Ultimo agg. 22 Luglio, 15:40
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Alle prime ore di questa mattina, sotto il coordinamento della Dda di Cagliari che ha diretto l'intera attività investigativa, i carabinieri del comando provinciale di Sassari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Cagliari nei confronti di otto indagati che sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Sei sono stati arrestati,due albanesi sono latitanti.

L'indagine, denominata «Seaway», è stata avviata a fine ottobre 2016 a seguito di una mirata attività di analisi sullo spaccio di sostanze stupefacenti nella piazza di Olbia e in particolare nella Costa Smeralda. I carabinieri del reparto territoriale di Olbia, coordinati dal tenente colonnello Alberto Cicognani, hanno iniziato a osservare alcuni albanesi e italiani che, alla luce dei loro trascorsi penali, facevano presumere che stessero trafficando stupefacenti. L'indagine si è da subito sviluppata con dei primi importanti riscontri grazie ad osservazioni e pedinamenti che hanno permesso di individuare due albanesi in possesso di 1 kg di cocaina purissima, motivo per cui il 30 dicembre 2016 sono stati arrestati.

Questo arresto ha portato le indagini sulla «strada del mare», da cui prende il nome l'operazione, perché l'organizzazione criminale sfruttava i trasporti marittimi per muovere lo stupefacente. I militari hanno così ricostruito il profilo di un'organizzazione italo-albanese che importava in Sardegna importanti quantità di cocaina, con l'utilizzo di corrieri sia stranieri sia italiani. Nel corso delle indagini, nel primo semestre del 2017, sono emerse diverse attività illecite da parte di alcuni giovani della zona e, nel mese di febbraio, è stato arrestato un 25enne per la detenzione di circa 2,5 Kg di marijuana, poi risultati essere un pagamento di una partita di cocaina.

Questo episodio ha aperto un ulteriore intreccio investigativo che ha consentito di arrestare altri quattro italiani trovati con 1 kg di cocaina purissima. L'indagine si è poi concentrata sul traffico e spaccio di cocaina individuando, in alcuni noti pregiudicati locali e della provincia di Cagliari, il canale Sardegna-Albania che si era consolidato con delle basi logistiche localizzate nel Lazio, in Lombardia ed in Emilia Romagna. Da queste basi i corrieri raggiungevano l'isola con i traghetti passeggeri dai porti di Livorno e Civitavecchia.

La Direzione dei servizi ha permesso ai militari di Olbia di confrontarsi in tempo reale con altri organismi antidroga e, grazie all'attività investigativa è stato possibile identificare l'intera organizzazione, a partire dal vertice, identificato in un albanese, residente all'estero e noto narcotrafficante ricercato già da altre forze di polizia. A quel punto l'attenzione è stata rivolta a ricostruire il movimento di droga dall'Albania alla penisola e, successivamente, cristallizzare l'attività di spaccio in Gallura. Il destinatario finale del traffico erano sia i giovani, verosimilmente anche in età scolastica, sia la movida della Costa Smeralda e i principali locali pubblici.

Nel mese di agosto 2017 i carabinieri hanno arrestato un giovane olbiese, ora detenuto in carcere per altra causa, che aveva importato 2 kg della pericolosissima cocaina «nera», individuata grazie alle analisi del Ris di Cagliari e verosimilmente introdotta per la prima volta in Sardegna. Tale stupefacente si presenta confezionato mediante l'utilizzo di particolari sostanze chimiche che ne modificano il colore, rendendo la sostanza non più di colore bianco brillante o rosa, bensì marrone scuro (da qui il nome «cocaina nera»), e la rendono non individuabile dalle unità cinofile, oltre al fatto che risulta altamente pericolosa per chi ne facesse uso. La morsa dei carabinieri si è stretta ulteriormente intorno a un albanese residente a Olbia e promotore dell'organizzazione, arrestato per la detenzione di 1,5 kg di cocaina purissima e 1,5 kg di eroina, quest'ultima molto richiesta nella piazza di Sassari, e spacciata da un cittadino senegalese, anch'egli parte integrante dell'organizzazione smantellata con l'operazione dei carabinieri di Olbia.

L'intera indagine, nel suo complesso, ha consentito di interrompere un ingente e remunerativo flusso di stupefacenti dall'Albania alla Sardegna passando per la penisola e destinato soprattutto ai giovani delle scuole, alla movida della Costa Smeralda e alle coste del Nord Sardegna. L'indagine ha portato all'arresto di nove persone in flagranza di reato negli ultimi due anni e sei soggetti con l'ordinanza eseguita alle prime luci dell'alba, nonché al sequestro complessivo di 10 kg di cocaina, eroina e marijuana, mentre ulteriori due soggetti potrebbero essersi recati all'estero e sono oggetto di ricerche in ambito internazionale. 
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