Consip, Renzi: «Scandalo nato per colpirmi, si ritorcerà contro chi ha tradito il senso dello Stato»

Consip, Renzi: «Scandalo nato per colpirmi, si ritorcerà contro chi ha tradito il senso dello Stato»
Venerdì 15 Settembre 2017, 13:25 - Ultimo agg. 16 Settembre, 07:44
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«Se un Carabiniere falsifica prove, se un agente dei servizi segreti si intrufola dove non dovrebbe e c'è chi usa un presunto scandalo contro un esponente delle istituzioni, la verità prima o poi arriva. Hanno provato a colpire me ma verrà colpito chi ha tradito il senso dello Stato». Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi a un evento del Foglio a Milano.

E ancora: «Lo scandalo Consip è nato per colpire me, finirà per colpire chi ha falsificato le prove contro il presidente del Consiglio». «Non abbiamo niente di cui vergognarci. La verità viene fuori e finirà per colpire chi ha tradito il senso dello Stato». «C'è un giudice a Roma e ci fidiamo del giudice. Piena e totale fiducia nel lavoro della procura e di quel giudice». «Pretendiamo che la verità venga fuori», dice poi Renzi. 

«Complotto? Non è una parola che ho mai utilizzato né utilizzerò adesso. Non dimentico di essere un esponente delle istituzioni, sono il 27esimo presidente del Consiglio in Italia. Esprimo innanzitutto stima verso l'Arma dei Carabinieri nella quale ci sono personalità straordinarie che meritano il rispetto di tutti gli italiani, salvo casi anche recenti di cronaca, stima assoluta. Stima e rispetto profondo per l'azione dell'intelligence italiana e per i magistrati, perché la stragrande maggioranza dei giudici italiani è fatta da persone di grande livello e servitori dello Stato cui va espressa gratitudine
». «In un momento in cui qualcuno non si comporta come avrebbe dovuto, chi è al centro di questa vicenda, deve innanzitutto esprimere rispetto per tutte le istituzioni a partire dal presidente della Repubblica. Non voglio usare il linguaggio della demagogia»,

In difesa dell'ex premier si era espresso poco prima il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: «La vicenda giudiziaria Scafarto assume ogni giorno dei caratteri di gravità inaudita. Una cosa sono le indagini, con le quali è indispensabile non interferire, un'altra le reazioni politiche». «Stiamo imparando dai giornali che c'è stato un tentativo, con ogni mezzo, di coinvolgere il premier. Una cosa è il dibattito interno o esterno al Pd, una cosa lo scontro tra partiti o gli attacchi a Renzi, ma questo è un fatto di una gravità istituzionale enorme, e azioni e parole di chiarezza e solidarietà dovrebbero arrivare da tutti, avversari compresi».

Luigi Zanda, presidente dei senatori Pd: «Gli stralci di atti del Consiglio superiore della magistratura relativi a una inchiesta giudiziaria in corso alla procura di Modena, pubblicati da alcuni quotidiani questa mattina, hanno dell'incredibile e, se veri, sono di una gravità inaudita». «La magistratura accerterà la completa verità dei fatti e l'arma dei Carabinieri possiede tutti gli anticorpi per fare pulizia in profondità al proprio interno. Ma quel che leggiamo oggi, e che dobbiamo collegare alle notizie sulla stupefacente falsificazione di atti giudiziari che sarebbe stata compiuta dai medesimi soggetti di cui parla la procuratrice di Modena, presenta aspetti di straordinaria gravità istituzionale essendo evidente l'obiettivo di colpire il Presidente del Consiglio con iniziative che non voglio commentare. Se quanto stiamo apprendendo dovesse risultare vero dovremmo concludere che negli anni passati c'è stato in Italia un vero e proprio complotto, che ha visto coinvolti organi dello Stato, volto a rovesciare istituzioni democraticamente indicate dal Parlamento della Repubblica. In altri tempi si sarebbe parlato di eversione, se non di peggio»,conclude. 

«Sul caso Consip, per ragioni istituzionali, non è possibile e opportuno che io intervenga. Trattandosi di una vicenda sulla quale è aperta un'inchiesta, non posso in alcun modo commentare». Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando questa mattina a Omnibus.

Leggendo quanto riportato oggi da alcuni quotidiani sulla vicenda Consip «sembra riconoscere la stessa mano». Così il legale di Tiziano Renzi, l'avvocato Federico Bagattini su quanto emerso. «E tutto si fa ancora più inquietante - conclude Bagattini - se l'attacco era al presidente del Consiglio attraverso un uso distorto dell'apparato giudiziario: siamo in un terreno che si chiama eversione». 

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