Coronavirus e complotto mondiale: gli investigatori del web all'opera

Coronavirus e complotto mondiale: gli investigatori del web all'opera
di Delia Paciello
Sabato 18 Aprile 2020, 21:37 - Ultimo agg. 21:38
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Bisogna stare a casa, ma in tanti si annoiano. E così uno dei passatempi preferiti degli italiani è diventato scovare il complotto dei servizi segreti internazionali che si nasconde dietro la pandemia, la quarantena e la crisi economica derivante. E allora investigatori all’opera ed esperti di politica economica mondiale che spuntano come i funghi sul web: un modo anche per dare la colpa a qualcuno delle limitazioni imposte dal decreto per salvaguardare la salute pubblica e dar sfogo alla fantasia. Così le bizzarre teorie dei numerosi studiosi dei social ai tempi del coronavirus si diffondono sul web.

Fra le più divertenti c’è quella secondo la quale il coronavirus in realtà non esiste: si tratta semplicemente di una manipolazione dei governi per costringerci a stare a casa - come se a qualcuno giovasse! Senza parlare del fatto che stare a casa vuol dire bloccare l’economia a livello mondiale -, per poi giustificare il controllo sul popolo attraverso delle app che nel futuro prossimo trasformeranno la nostra vita in una vera e propria dittatura per il divertimento di pochi potenti.
 

 

Oppure quella della diffusione del coronavirus per imporre un domani il vaccino obbligatorio in modo che le case farmaceutiche che lo produrranno potranno arricchirsi. Certo che bloccare tutti gli altri settori economici per favorire solo quello farmaceutico vorrebbe dire anche privare tutti i potenziali acquirenti dei soldi per comprare i medicinali, dopo tanti e tanti morti. E allora sarebbe stata una scelta troppo affrettata forse, quella delle case farmaceutiche: avrebbero di certo esagerato un po’, e aspettare ancora prima di far uscire il remunerante vaccino aumentando i decessi e i contagi sarebbe illogico. Senza considerare che al momento in tanti alla ricerca del vaccino lavorano gratuitamente offrendo il loro contributo alla scienza nella speranza di riuscire a salvare vite umane. E magari ci fosse già il vaccino!

Poi c’è la teoria che riveste di colpe la Cina per aver diffuso il virus di proposito (sebbene per ora diventa difficile capirne lo scopo visto che anche loro contano migliaia e migliaia di morti, di più delle stime iniziali), oppure quella linea di pensiero che accusa Trump di aver portato volontariamente, attraverso i suoi militari, il virus in Cina per colpirli nell’economia. Anche se ora che gli Stati Uniti sembrano il paese più colpito diventa difficile crederlo.

E allora c’è la caccia alla nazione che trae maggiori benefici dalla pandemia: alcuni sostengono sia la Germania, che appare meno colpita rispetto agli altri Stati. Così la Merkel, che non risulta affatto simpatica al popolo dei social, potrebbe essere la carnefice del disastro mondiale. Insomma la fervida immaginazione degli italiani si scatena in quarantena e prende forma sul web, dove ogni notizia può trasformarsi in un dato per avvallare la teoria complottista del momento, fake news incluse.

Fatto sta che per ora è tutto in divenire, e risulta davvero difficile avere il quadro chiaro della situazione mondiale, capire chi ne uscirà vincente e chi no. Anche perché pare che la pandemia in realtà non risparmi nessuno e porta dei seri danni sia in termini di vite umane che in termini economici, quelli che dovrebbero interessare ai potenti cattivi e assetati di denaro che governano il mondo: nel blocco attuale è difficile individuare categorie esenti dalla crisi economica. Nulla è escluso, per carità: un domani potrebbe venire fuori qualsiasi cosa. Ma ora, senza basi concrete sembra davvero molto stravagante pensare ai complotti piuttosto che a risolvere il problema e diminuirne i danni.

Tuttavia secondo alcuni studi condotti dagli psichiatri britannici Freeman e Bentall, per alcuni soggetti il delirio complottista diventa un modo per accrescere la propria autostima e sentirsi meno soli: si ha finalmente l’impressione di far parte di una piccola minoranza che sa quello che sta succedendo veramente, e l’autoconvincimento genera una iniezione di fiducia in individui spesso soggetti a ansie e incertezze. In più grazie a internet diventa facile trovare e connettersi con anime simili e sentirsi così parte di una comunità, specie in un momento in cui la quarantena genera ancora maggiore solitudine.

E allora, sempre sui social qualcuno risponde ai complottisti: «Vi riempiono di corna e non ve ne accorgete, ora dal divano volete scoprire i complotti dei servizi segreti mondiali».
In effetti…

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