Tragedia al multipiano di Frosinone, nei filmati gli ultimi istanti di Alessandra

Tragedia al multipiano di Frosinone, nei filmati gli ultimi istanti di Alessandra
Venerdì 4 Settembre 2020, 12:34 - Ultimo agg. 13:03
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Ormai gli investigatori della Squadra Mobile sono certi: Alessandra Pomella, la studentessa universitaria di 21 anni residente in via Garibaldi a Frosinone, non sarebbe precipitata accidentalmente, ma si è tolta la vita gettandosi dal parcheggio Multipiano del capoluogo. Ad avvalorare quanto sostenuto i fotogrammi estrapolati dalle telecamere. Una sequenza di immagini che ritraggono gli ultimi istanti di vita della ragazza. Alessandra, secondo la Procura, aveva già programmato tutto. L’altro ieri, intorno alle 15, la studentessa, che viveva da sola con la madre, è uscita di casa, poi si è diretta verso il parcheggio multipiano di via Ciamarra (la struttura ha anche l’accesso su viale Mazzini). Dal momento in cui è entrata nell’edificio a quando si è gettata dal parapetto dell’ultimo piano facendo un volo di oltre venti metri, sono trascorsi soltanto tre minuti.

LA SCOPERTA
A fare la scoperta una ragazzino di 14 anni che insieme al padre si stava recando al parcheggio per prendere l’auto. La scena che si è presentata ai suoi occhi è stata sconvolgente. La ventunenne giaceva sull’asfalto in una pozza di sangue. Le lesioni riportate in quel tragico volo non hanno dato scampo alla ragazza, che è deceduta sul colpo. Il dirigente della Squadra Mobile, Flavio Genovesi, ha dichiarato che per dissipare ogni dubbio si prenderà altri due giorni di tempo prima di chiudere il caso. Ma si tratta soltanto di un eccesso di zelo, ormai tutti i tasselli sono stati messi a posto. Il cerchio si è chiuso con la parola suicidio. Ancora non ci è dato sapere il motivo che avrebbe spinto la giovane a mettere fine ai suoi giorni. «Quello che ho notato - ha dichiarato il dirigente della Squadra Mobile - leggendo quegli appunti che aveva lasciato per i genitori e per il fidanzato, un ragazzo che aveva conosciuto all’università di Napoli, è che da quelle parole traspariva un animo troppo sensibile e profondo. Alessandra stava più avanti in tutto, quasi che quello che la circondava le stesse stretto rispetto alla sua visione del mondo. E forse è stata proprio questa profondità di animo a farla stare così male al punto di farla finita. Quegli appunti che sono stati ritrovati nella sua borsa indirizzati ai genitori ed al fidanzato non lasciano ombra di dubbio sul fatto che la giovane fosse una persona ipersensibile, senza sovrastrutture, ma soprattutto senza corazze per fortificarsi».

Sulla stessa lunghezza d’onda la sorella Fabiana. «Intanto tengo a precisare - ha detto la donna - che mia sorella era una ragazza che aveva le idee ben chiare. Frequentava il corso di management all’università di Napoli perché voleva diventare una dirigente di albergo e non una attrice come qualcuno ha dichiarato erroneamente. Amava il teatro, è vero, ma le sue aspirazioni erano ben altre». Fabiana non ha voluto spendere molte parole sulla sua amata Alessandra. Il dolore è ancora troppo forte per poter parlare di lei senza provare una stretta al cuore. «Quello che posso dire - ha continuato - è che mia sorella non era affatto una persona affetta da depressione e non ha mai manifestato segnali che potessero in qualche modo far ipotizzare un epilogo così tragico». Perché allora decidere di morire? Alessandra, che aveva frequentato l’istituto Maccari a Frosinone, era stata una studentessa modello. Anche i suoi studi universitari procedevano a gonfie vele. Per non parlare poi del fatto che era anche una bellissima ragazza. Insomma una che aveva il mondo nelle mani. Invece è stato proprio quel mondo di cui forse si sentiva imprigionata a decretarne la morte. I funerali si terranno stamane, alle 11.30, nella cattedrale di Santa Maria.

Mar.

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