Coronavirus, il presidente della Campania: «Sospendere le gite scolastiche»

Coronavirus, l'ira dei presidi: «Servono indicazioni chiare sulle gite scolastiche»
Coronavirus, l'ira dei presidi: «Servono indicazioni chiare sulle gite scolastiche»
Sabato 22 Febbraio 2020, 11:11 - Ultimo agg. 2 Marzo, 10:35
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Stop alle gite scolastiche. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale, ha invitato i dirigenti delle scuole a sospendere l'organizzazione delle gite scolastiche per motivi precauzionali. La Campania, insieme alle altre Regioni, è in diretto contatto con la Protezione Civile Nazionale ed il Governo. «Chiediamo che il Ministero dell'istruzione segua con la massima attenzione tutti gli sviluppi dell'emergenza e che, in caso di necessità, dirami tempestivamente chiare direttive alle scuole. Così come chiediamo che fornisca precise indicazioni in relazione allo svolgimento dei viaggi di istruzione»

L'associazione nazionale presidi (Anp), si appella a tutta la comunità scolastica perché, ora più di prima, è assolutamente necessario affrontare con calma e lucidità l'emergenza provocata dal coronavirus. Qui, intanto, l'elenco delle scuole chiuse:


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I presidi: prevenire qualsiasi forma di panico

Secondo il Presidente dell'ANP, Antonello Giannelli, «le autorità sanitarie stanno lavorando con competenza e serietà ed è pertanto necessario osservarne con scrupolo le indicazioni. Dobbiamo prevenire nelle scuole qualsiasi forma di panico e continuare a seguire le norme di profilassi diffuse dal Ministero della Salute. Le aree interessate ieri dal contagio sono già state prontamente isolate.  Ricordiamo anche che tutte le informazioni per ridurre ed evitare possibili contagi sono reperibili sui siti della Federazione nazionale dei medici di base, della Società italiana di pediatria, del Ministero della salute e della Organizzazione mondiale della sanità. Ribadiamo, infine, l'appello perché tutti si comportino responsabilmente e perché si lasci fare ai medici e alle autorità sanitarie competenti il loro lavoro».

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