Coronavirus, impianti di sci chiusi: troppa gente in pista

Coronavirus, impianti di sci chiusi: troppa gente in pista
di Francesco Malfetano
Martedì 10 Marzo 2020, 08:16 - Ultimo agg. 08:30
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Da Napoli a Roma fino a Palermo. Subito dopo l'annuncio di Conte dell'estensione della zona arancione in tutta Italia, scatta una reazione irrazionale: l'assalto ai supermercati aperti 24 ore. Nella Capitale, in zona San Pietro, spiega una coppia: «Non ci fidiamo, preferiamo fare rifornimento subito». Sulla Cassia e al Villaggio Olimpico, sempre a Roma, le persone escono con rotoli di carta igienica, prodotti in scatola, frutta e verdura. La situazione diventa allarmante, perché nonostante alcuni supermercati tentino di contingentare le entrate e di far rispettare le distanze di sicurezza, le persone si accalcano. Interviene Palazzo Chigi che spiega: «La corsa all'acquisto di beni di prima necessità va contro il dpcm e contro la tutela della salute. Il decreto del presidente del Consiglio prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte.

Code e assalto ai supermercati nella notte. Il governo: «Non c'è bisogno, spesa garantita»
 

 


Fino a ieri a Roma c'era un altro problema: la vita notturna che non si era fermata. «A Roma pagheremo l'effetto della movida tra una settimana». Così ieri Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute per l'emergenza coronavirus e membro del comitato dell'Oms, ha lanciato l'ennesimo allarme. Già pochi giorni fa infatti, l'aveva definita «particolarmente a rischio» accusando soprattutto l'incoscienza dei più giovani ma anche i gestori dei locali poco accorti nel rispetto delle regole e le istituzioni cittadine poco reattive. La stessa incoscienza contro cui ora ha deciso di scagliarsi anche il governo che è arrivato al punto di varare nuove norme anti-movida. Una nuova via per la gestione dell'ordine pubblico che, come peraltro sottolineato con una lettera inviata ieri dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese a tutti i presidenti delle regioni, dipende dai prefetti: «Le prerogative degli uffici territoriali di governo non possono essere scavalcate da ordinanze regionali». Ed è stata proprio Lamorgese che ieri è intervenuta per prima sul tema invitando i giovani che «continuano ad alimentare la movida» a «rendersi conto che la loro disinvoltura nei comportamenti potrebbe causare danni».
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Così nel mirino delle nuove norme, oltre ai gestori dei locali, ci sono soprattutto i più giovani che, secondo il governo, non hanno reale cognizione rischi. A dimostrarlo, appena poche ore fa, il video postato su Instagram da una 21enne proveniente da Milano e una 35enne da Roma, che si sono incrociate ad Agrigento, dando il via a una conversazione surreale: «Io vengo dalla zona rossa, da Milano!», «Io vengo da Roma!», «Quindi dove ci troviamo?», «Ad Agrigento!». Filmati già acquisiti dalle autorità che hanno identificato e denunciato entrambe. Ci sarà anche un ulteriore inasprimento dei controlli. In pratica carabinieri, polizia e polizia municipale aumenteranno la propria presenza in strada nel tentativo di far rispettare regole ed orari ai locali e, quindi, contenere le uscite dei cittadini.
Francesco Malfetano
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