Baci, abbracci e cotillon alla faccia del coronavirus. È il 3 marzo e mentre nella Lombardia, assediata dall’incubo del contagio, la situazione si avvicina al collasso e nel Lazio l’assessorato regionale alla Sanità sta facendo tutti gli sforzi possibili per attingere alle risorse necessarie ad affrontare la nuova emergenza e invitano anche i cittadini a «cambiare abitudini e comportamenti», a Roma, in una stanza del reparto del day hospital dell’Oncologia B dell’Umberto I, il più grande policlinico d’Europa, va in scena la festicciola di fine studi per una specializzanda. Brindisi, congratulazioni, tutti stretti in un locale di piccole dimensioni, un party in corsia sprovvisto di alcuna autorizzazione. Risultato? In nove tra medici dipendenti e volontari e specializzandi, si infettano trasmettendosi il Covid-19. Tra loro c’è anche il primario.
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Non solo. Per il dg le conseguenze possono essere ancora più dannose per i loro pazienti: «In reparto stiamo verificando uno a uno se ci sono altri positivi tra i degenti, sottoposti a tampone, pochi i casi positivi che ora sono in isolamento domiciliare - aggiunge Panella - Ma alcuni di questi medici svolgono attività privata nelle case di cura e privatamente, quindi, non sappiamo con quante altri pazienti possano essere venuti a contatto».
Corinavirus, nove medici infettati in ospedale a Roma durante festicciola del neo-collega
di Alessia Marani
Sabato 14 Marzo 2020, 00:20
- Ultimo agg.
15 Marzo, 00:46
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