Coronavirus, Oms: «Europa, seconda ondata possibile in autunno. Nuovi casi con riaperture scuole»

Coronavirus, Oms: «Seconda ondata possibile in autunno. Riaperture delle scuole ha provocato nuovi casi»
Coronavirus, Oms: «Seconda ondata possibile in autunno. Riaperture delle scuole ha provocato nuovi casi»
Giovedì 18 Giugno 2020, 14:31 - Ultimo agg. 20:50
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Coronavirus, l'allarme arriva dall'Oms: «Seconda ondata di Covid19 possibile in autunno. La riapertura delle scuole ha provocato nuovi casi». «Non siamo fuori dall'oscurità. I lockdown ci hanno permesso di guadagnare tempo. Laddove ne abbiamo l'opportunità, dobbiamo coglierla per rafforzare la nostra preparazione. Ciò significa sperare nel meglio, ma prepararsi al peggio: un probabile ritorno di Covid19, attraverso Paesi, regioni, città e comunità. La nostra priorità è prepararci per l'autunno». A sottolinearlo in un briefing con la stampa russa è Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

«Covid-19 - ribadisce - è ancora in una fase attiva in molti Paesi. È fondamentale che continuiamo a recuperare e ricostruire la vita normale dopo il lockdown, ma è anche molto importante che le autorità investano nell'avere un sistema aggressivo di monitoraggio, test e tracciabilità per evitare misure aggiuntivi nelle settimane e nei mesi a venire in caso di ritorno del virus».

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Oms: «Riaperture delle scuole ha provocato nuovi casi». «È stato sparato una sorta di colpo di avvertimento: la riapertura della scuola in alcuni Paesi ha provocato aumenti locali nel numero di casi. Dobbiamo essere diligenti e allentare le restrizioni con cura». Lo evidenzia in un briefing con la stampa russa Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Oms:
«Triplicati i Paesi con aumento incidenza». «Nell'ultimo mese il numero di Paesi europei che hanno mostrato aumenti significativi nell'incidenza cumulativa è più che triplicato, da 6 a 21. Covid-19 è ancora in una fase attiva in molti Paesi». A sottolinearlo in un briefing con la stampa russa è Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

«Il virus - ricorda - ha causato la morte di quasi mezzo milione di persone in tutto il mondo, e ognuna è una tragedia. Il numero di casi confermati in tutto il mondo ha superato gli 8 milioni. La Regione europea rappresenta il 31% dei casi e il 43% dei decessi a livello globale.

Dopo alcune settimane di casi in calo in alcuni Paesi, il numero di nuovi casi si è ora stabilizzato in media tra i 17.000 e i 20.000 casi al giorno in tutta la Regione europea».

 

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