Coronavirus, Rezza (Iss): «Il picco? Piccoli segnali da zone rosse, ma ci si è spostati troppo domenica»

Coronavirus, Rezza (Iss). «Il picco? Piccoli segnali da zone rosse, ma ci si è spostati troppo domenica»
Coronavirus, Rezza (Iss). «Il picco? Piccoli segnali da zone rosse, ma ci si è spostati troppo domenica»
Mercoledì 11 Marzo 2020, 15:02 - Ultimo agg. 15:18
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Coronavirus, ci si interroga sul picco in Italia. A fare il punto della situazione è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore sanità: «Stiamo vedendo piccoli segnali positivi dalle zone rosse. Ma bisogna anche dire che domenica scorsa in Italia ci si è mossi troppo». Rezza allude non solo alla movida dei ragazzi, ma anche alla fuga dal Nord di tanti italiani verso le regioni del Centro-Sud.

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I modelli matematici per stimare il picco di Covid-19 «ci sono, e la Fondazione Bruno Kessler di Trento, con i nostri dati, sta realizzando appunto dei modelli. Ma il picco - dice all'adnkronos salute - è difficile da prevedere, un po' un rebus, perché si tratta di un virus nuovo e fino ad ora abbiamo avuto scenari diversi: prima un aumento di casi in assenza di interventi di distanziamento sociale, poi c'è stata la misura nelle zone rosse e solo da poco» abbiamo una strategia uniforme «in tutta Italia»

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«Occorre tener conto anche di questi fenomeni. Insomma, prevedere un picco, in una situazione con più focolai, è azzardato - aggiunge - potrebbe essere raggiunto in una zona prima di un'altra». Nel frattempo, però, i ricercatori stanno conoscendo meglio il nuovo coronavirus. «Vediamo una percentuale di decessi piuttosto elevata, ma il coronavirus in Italia non è più cattivo di quello cinese - assicura - se stratifichiamo i dati per età, vediamo che non c'è un eccesso di mortalità, anzi da noi la percentuale è leggermente inferiore alla Cina. Il fatto è che noi - torna a spiegare Rezza - abbiamo una popolazione più anziana e con patologie di base». La più a rischio di incappare in forme gravi. «Inoltre anche la strategia di fare tamponi solo ai sintomatici contribuisce a dare questa sensazione: se si testassero anche gli asintomatici - conclude - il dato si abbasserebbe».

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