Coronavirus, il primario di terapia intensiva del Sacco: «Numeri da guerra, ogni giorno dai 30 ai 50 intubati»

Coronavirus, il primario di terapia intensiva del Sacco: «Numeri da guerra, ogni giorno dai 30 ai 50 intubati»
Coronavirus, il primario di terapia intensiva del Sacco: «Numeri da guerra, ogni giorno dai 30 ai 50 intubati»
Martedì 10 Marzo 2020, 17:01 - Ultimo agg. 11 Marzo, 07:36
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L'emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova gli ospedali della Lombardia, tra cui il Sacco di Milano, uno dei nosocomi più nell'occhio del ciclone dall'inizio dell'epidemia. Il direttore della terapia intensiva, Emanuele Catena, ha parlato a SkyTg24 della situazione nel suo reparto: «Ad oggi abbiamo qui al Sacco 23 pazienti intubati in terapia intensiva, però in Lombardia sono più di 500 malati che richiedono la terapia intensiva e la ventilazione meccanica. Ogni giorno ne intubiamo dai 30 ai 50, sono numeri da guerra, questo glielo posso confermare».
 

 

Rispondendo alla domanda su chi siano i pazienti che arrivano alla terapia intensiva, Catena ha spiegato che «entrano pazienti quasi esclusivamente adulti, almeno da noi, anziani e giovani adulti, maschi, sono meno colpite le femmine. I pazienti sono molto critici, sono intubati, connessi a un ventilatore, mantenuti in coma farmacologico, e affinché la patologia si risolva sono necessari molti giorni di degenza. Stare in terapia intensiva dieci o quindici giorni espone poi il malato a tutte le complicanze di lungo termine di una terapia intensiva. Sicuramente è necessario un periodo di riabilitazione e ripresa prima di tornare alla vita normale».
 

Commentando poi il lavoro del personale medico, Catena ha spiegato che «in terapia intensiva gli infermieri hanno turni di otto ore, i medici di 12-14 ore, e dopo il turno escono stremati, perché passano gran parte delle ore sotto le tute protettive, con un lavoro molto duro su pazienti molto complessi, pericolosi, delicati, che richiedono anche variazioni di postura per poter essere curati al meglio. Il personale sta veramente facendo di tutto e lo sta facendo al meglio». 

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