Coronavirus, quarantena volontaria per chi rientra dalla Cina. Conte: «Niente panico»

Coronavirus, quarantena volontaria per chi rientra dalla Cina. Conte: «Niente panico»
Venerdì 21 Febbraio 2020, 12:43 - Ultimo agg. 14:08
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Quarantena «fiduciaria», cioè su base volontaria, per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e «sorveglianza attiva» per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico così come indicato dall'Oms, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia. Questo quanto dispone il ministero della Salute con l'ordinanza firmata oggi in seguito ai casi in Lombardia.

L'ordinanza stabilita dal tavolo tecnico prevede misure di isolamento per i contatti stretti con un caso risultato positivo e la vigilanza con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio - la Cina in primis - negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali.

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Lo spiega il premier Giuseppe Conte, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. «Adesso - afferma Conte - c'è questa questione che ci occupa i pensieri. Si è appena riunito il Comitato tecnico-scientifico istituito dal ministro della Salute Roberto Speranza. Abbiamo certificato questi tre nuovi casi di coronavirus nel Lodigiano». «Il ministro - prosegue - ha appena adottato, credo sia stata resa pubblica poco fa, una nuova ordinanza, che dispone il trattamento di isolamento, la quarantena obbligatoria per tutte le persone che sono venute a contatto con questi pazienti certificati positivi».

 

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«E ha predisposto inoltre - continua Conte - quella che è la sorveglianza attiva, quindi un trattamento con costante contatto con i medici, ma con la possibilità di una domiciliazione fiduciaria, per tutti coloro che negli ultimi 14 giorni sono stati in aree a rischio.
Continuiamo a mantenere altissima la linea della precauzione». «Continuiamo a seguire tutti questi casi e a fare tutti gli accertamenti del caso, anche per ricostruire con attenzione quelli che sono stati i percorsi di questi tre pazienti nel Lodigiano, in modo da intervenire tempestivamente», aggiunge il premier. Le aree a rischio «le definisce con aggiornamento costante l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Quindi, non qualsiasi area della Cina, ma quelle che sono considerate aree a rischio», conclude Conte.
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