Cortina, rissa tra romani e trevigiani: «Erano ultras della Lazio». Uno di loro è il figlio di un ex politico

Cortina, rissa tra romani e trevigiani: «Erano ultras della Lazio». Uno di loro è il figlio di un ex politico
di Alessia Marani
Venerdì 7 Gennaio 2022, 16:00
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Pestaggi e scorribande stile ultras dei romani in trasferta a Cortina. Dopo le botte a due quindicenni al disco bar Janbo nella notte di Capodanno, spunta un'altra aggressione questa volta in strada, a due passi da Corso Italia, il cuore della perla delle Dolomiti. Un raid al grido di «Forza Lazio» consumato a cavallo del primo e del due gennaio ai danni di un gruppo di giovani trevigiani rincorsi, picchiati e presi a cintate mentre scappavano per i vicoli: «Davanti all'Hotel de la Poste hanno persino preso le sedie che erano vicino ai tavoli e ce le hanno scagliate addosso», il racconto reso da alcuni dei ragazzini - sono tutti minorenni tranne uno - al quotidiano Il Gazzettino. Uno sguardo, un rimbrotto con aria di sfida, uno sfottò calcistico, tanto è bastato per scatenare la rabbia cieca e la violenza del branco. Fuggito poi via a bordo di un'auto nera. 

I ragazzi di Treviso sono positivi al Covid e in queste ore si trovano in isolamento.

Ma non appena la quarantena terminerà sono pronti - fanno sapere i loro genitori - a sporgere formale denuncia dell'accaduto alla polizia che potrà procedere con le identificazioni. 

Chiusi nelle loro camere, collegati agli smartphone, i trevigiani avrebbero già individuato uno dei loro aggressori: un ragazzo sui diciotto anni, figlio di un ex politico capitolino e con la passione per la Lazio. A lui sono arrivati riconoscendolo dalle foto pubblicate su Instagram e cercando notizie su chi potesse fare parte del branco dei romani attraverso amicizie in comune. Incroci e scambi di informazioni che viaggiano tra comitive ormai divenute negli anni habitué delle vacanze imbiancate a Cortina.

Secondo i trevigiani, gli aggressori - circa sette, più o meno ventenni - potrebbero essere gli stessi che la sera di San Silvestro, hanno pestato i due quindicenni, facendone finire uno in ospedale con una prognosi di 21 giorni. «Uno di loro ci ha detto per spaventarci, guardate che eravamo anche al Janbo», rivelano. Un'ipotesi tutta da verificare. Al momento, infatti, la polizia ritiene che i due episodi siano scollegati tra di loro.

Riguardo all'aggressione in discoteca, gli agenti del commissariato ampezzano hanno già avviato le indagini, acquisito le immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza interno al locale e stanno vagliando anche quelle riprese dalle telecamere ad alta definizioni disseminate dal Comune per tutto il centro della città. L'informativa è stata inviata in Procura a Belluno e almeno uno degli aggressori è stato identificato. 

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I gestori del Janbo, locale tra i più gettonati a Cortina, spiegano che i buttafuori sono intervenuti subito per dividere i ragazzi. Da definire i contorni della vicenda. «Gli aggressori erano visibilmente ubriachi. Sembravano delle bestie. Si sono accaniti su due ragazzini in un modo assurdo», ha raccontato una sedicenne che era quella sera nel locale. Chi è accusato si difende: «È stata una lite».

Nella piccola e tranquilla Cortina che nel periodo natalizio registra fino a 50mila presenze, i romani hanno creato scompiglio. Alcuni sarebbero legati a frange della Curva Nord dell'Olimpico che frequentano la cittadina, altri sarebbero cani sciolti tra le famiglie bene della Capitale in cerca di sballo su e giù tra i posti più glamour, bagnati da fiumi di champagne tra Ponza, Cortina e Porto Cervo.

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