Coronavirus Abruzzo, una app che studia distanze e prenotazioni: la soluzione per andare al mare

Coronavirus, al mare a giugno con un'app
Coronavirus, al mare a giugno con un'app
Mercoledì 29 Aprile 2020, 17:35 - Ultimo agg. 30 Aprile, 10:21
2 Minuti di Lettura
Una app per salvare la stagione balneare degli abruzzesi che, per l'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, può iniziare il 1 giugno. «La Regione Abruzzo - dice  dal litorale di Pescara - ha predisposto un piano che consentirà ai cittadini di frequentare le nostre spiagge libere nel rispetto del distanziamento sociale come impongono le norme anti contagio da Covid-19».

LEGGI ANCHE --> Coronavirus, la costa dei Trabocchi rifiuta il plexiglass: sì a steward e piccole recinzioni

Per andare al mare anche in spiaggia libera ci si dovrà quindi prenotare. «I cittadini potranno farlo attraverso una piattaforma digitale che sarà gestita dalla Regione in collaborazione con i titolari degli stabilimenti» spiega Febbo. Che aggiunge: «Tutte le spiagge libere verranno attrezzate con ombrelloni, lettini e sdraio e per accedervi sarà necessario, appunto, prenotarsi in anticipo in modo da avere già assegnato il proprio spazio. Il costo, a prezzo calmierato - sottolinea l'assessore - sarà a carico della Regione che lo avrà preventivamente concordato con i balneari». 

Coronavirus, Silvi Marina riparte. Il sindaco: spiagge aperte fino a ottobre

Sulla data del 1 giugno Febbo non ha dubbi: «L'ultima parola spetterà al Governo, ma noi saremo pronti. Già da alcuni giorni si stanno sistemando gli stabilimenti». Che dovranno rinunciare, sempre in chiave anti-coronavirus, a una fetta di ombrelloni all'interno dei loro spazi attrezzati: «Stimiamo - conclude Febbo - che sarà necessaria una riduzione di circa il 30-35% dei  posti».



Per il sindaco di Pescara, Carlo Masci, resterà «un'estate difficile sotto il profilo economico». E questo lo temono in particolare i gestori degli stabilimenti, anche se l'obiettivo per tutti è «ripartire quanto prima e con regole chiare che  dovranno arrivarci dal governo centrale», chiedono Riccardo Ciferni del «Trieste» e Lorenzo Iulianetti de «La Prora». Come tanti loro colleghi tirano a lucido le sale da pranzo, i bar e i giardini. Sulla spiaggia, intanto, una ruspa ammucchia legname e rifiuti in attesa che la sabbia venga livellata e «così potremo iniziare a piantare gli ombrelloni», spiegano due ragazzi intenti a sistemare il campo da beach volley.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA