Donna albanese positiva dopo un viaggio, il paese si chiude in casa

Donna albanese positiva e il paese si chiude in casa
Donna albanese positiva e il paese si chiude in casa
di Maurizio Di Biagio
Giovedì 6 Agosto 2020, 09:32 - Ultimo agg. 09:38
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Sono negativi i risultati dei tamponi effettuati a Varano alle sette persone che si erano recate da una donna di origine albanese, risultata positiva al Covid-19. La frazione di Teramo ora respira, ma il clima è ancora critico e in questi giorni è regnata la paura, tanto che in giro si è vista poca gente, in molti sono rimasti in casa per paura del coronavirus. Comunque niente cluster: il caso appare isolato.

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La donna di 49 anni, sposata con un italiano, aveva contratto il virus di ritorno dall’Albania, dove si era recata per il funerale del fratello: partita dall’aeroporto di Bergamo si era recata nel paese delle aquile per una visita lampo, è tornata in Italia venerdì 24 luglio con un traghetto. Poi la febbre. Da sabato scorso è ricoverata all’ospedale Mazzini di Teramo, reparto di malattie infettive, con i sintomi di una polmonite ma i medici escludono peggioramenti: la situazione è sotto controllo. Il Covid è stato confermato. Il timore era per quelle persone che si erano strette attorno alla donna albanese, subito dopo il ritorno a Varano, per le condoglianze. Da un primo responso i risultati sono stati negativi ma questi dovranno essere confermati ancora per avere la massima sicurezza. «La situazione adesso è tranquilla» rabbonisce tutti l’ex assessore al Comune di Teramo, Giorgio Di Giovangiacomo, che risiede nella frazione. «Non si sono avute conseguenze anche perché la donna non frequentava assiduamente il paese. Poi domenica scorsa si è saputo della sua positività e in giro l’aria s’è fatta più pesante, ma ora va meglio, visti i risultati dei primi tamponi. Nelle prime ore il bar di Varano ha chiuso, anticipando di una settimana le ferie, ma poteva anche non farlo». 

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Da inizio settimana è iniziato il calvario dei varanesi. In città s’era già sparsa la voce tanto che il meccanico Maurizio Lepore ironicamente dichiara che a Teramo lo guardavano un po’ di sottecchi: «La situazione è stata critica, una disgrazia» aggiunge, indaffarato tra cofani aperti e clienti con mascherine. In paese alle cinque di ieri pomeriggio non c’era traccia di persone che di solito stazionano dinanzi casa o passeggiano per le viuzze. Si rimarca l’atteggiamento responsabile del bar che, nonostante la donna albanese non lo frequentasse, ha voluto lo stesso chiudere l’attività: «Ha fatto una cosa buona», chiarisce Lepore. I proprietari dell’attività commerciale stessa hanno voluto ribadire su Facebook che «per salvaguardare la nostra salute e quella dei clienti, abbiamo comunque deciso di chiudere. Sottolineo che si tratta di una nostra scelta e che la chiusura non ci è stata imposta da nessuna autorità. C’è stato un caso di Covid nel paese di una persona che non frequenta il bar e non ha mai avuto contatti con il personale» ha specificato. Solo pochi giorni fa, durante la presentazione del Casalena City Center, il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia aveva messo in guardia sulla recrudescenza del virus. Lo stesso Pierluigi Tarquini ammoniva dallo stringere contatti senza protezione con persone dell’Est Europa, in questo momento nell’occhio del ciclone, soprattutto romeni e bulgari, e di prestare attenzione ai bus che provenivano dll’Est. 

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