Il Covid è senza cuore, non guarda in faccia a nessuno. Non ha pietà nemmeno per i più piccoli. Due bambine di 3 e 7 anni sono ricoverate in gravi condizioni al Salesi di Ancona. Sono assistite nel reparto di Rianimazione pediatrica diretto dal dottor Alessandro Simonini. La più piccina è una paziente critica perché soffre di altre patologie ed è ventilata.
In un primo momento era stata assistita in Pediatria, poi, visto il peggioramento del suo quadro clinico, nelle ultime ore i medici hanno optato per il trasferimento in terapia intensiva. Dove, dall’altra notte, è in cura anche una bambina di 7 anni che, in realtà, è risultata negativa sia al tampone rapido sia a quello molecolare, ma si attende l’esito del test sierologico perché si sospetta che abbia contratto il Covid nelle scorse settimane e che il virus possa aver determinato una sindrome infiammatoria sistemica, probabilmente una forma simil-Kawasaki, la vasculite che interessa le arterie coronariche e che colpisce con un’incidenza sempre maggiore i bambini al di sotto dei 5 anni. La piccola paziente, purtroppo è grave: è arrivata al Salesi con febbre molto alta e un problema generale di ipotensione che richiede un costante monitoraggio.
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«Il sospetto che ci sia lo zampino del Covid è fondato, anche se in letteratura non è stata ancora certificata una correlazione tra il virus e il Kawasaki o le patologie similari - spiega il dottor Simonini - che comportano sintomi come eritema cutaneo, congiuntivite, secchezza della lingua, febbre alta che non risponde ai farmaci classici e, se la situazione peggiora, ipotensione e complicazioni cardiache».
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Attualmente al Salesi sono ricoverati altri due bambini contagiati, le cui condizioni non destano comunque preoccupazione e sono monitorati nel reparto di Pediatria. Ma in questa seconda fase dell’epidemia sono cresciuti anche i casi di donne in gravidanza aggredite dal virus. Al momento due future mamme sono assistite in Ginecologia. Nel complesso, dunque, all’ospedale pediatrico sono ricoverate 5 persone infettate, più la bambina debilitata dlala simil-Kawasaki che potrebbe essere stata contagiata in passato, ma per la quale si attende l’esito delle analisi sierologiche. «Chiunque arriva al Salesi viene preventivamente sottoposto a un tampone - ricorda il dottor Simonini - che il più delle volte consiste in un test rapido. Nonostante le difficoltà logistiche di una struttura obsoleta, siamo riusciti a fornire una risposta efficace all’emergenza sanitaria, incontrando un grosso sostegno da parte della direzione generale degli Ospedali Riuniti, ma lavoriamo con tenacia nell’ottica di un continuo miglioramento».