Ma qual è l'esito di questa fiammata estiva dovuta alle nuove varianti di Omicron? Qual è il volto dei 59 decessi di ieri e dei 338 malati che hanno varcato la soglia di un Covid center. Quali i sintomi, le necessità assistenziali e di cura visto che le 261 persone attualmente ricoverate in terapia intensiva oggi sono il numero più alto dal 29 maggio scorso?. «I malati hanno tutti mediamente più di 65 anni - spiega Novella Carannante infettivologa, dirigente medico del pronto soccorso del Cotugno di Napoli - il primo sintomo è la febbre alta che perdura per due o tre giorni e che non sempre risponde ai farmaci per abbassarla. Poi ci sono sintomi di una tipica virosi sistemica stagionale differente da quella che vedevamo nelle prime ondate». Ora al posto delle polmoniti prevale la diarrea, i dolori addominali, articolari, la spossatezza e altri sintomi sistemici come il mal di gola e il raffreddore che diventano prevalenti e pericolosi solo in pazienti già minati da altre patologie, in particolare malati fragili, anziani, cardiopatici, affetti da broncopatie, obesi, dializzati, oncologici e imnmunodepressi. «Va anche detto continua Carannante - che quelli che stanno peggio sono i non vaccinati per scelta o per condizioni di salute che ancora sviluppano pericolose polmoniti e con un più netto interessamento delle basse vie respiratorie oppure chi ha fatto l'ultima dose e richiamo a novembre e dicembre scorsi. Io ad esempio non ho alcun sintomo respiratorio ma ho avuto la la febbre molto alta che non è scesa con i classici antinfiammatori ma dopo due giorni sparita da sola. Ora però ho grande astenia e dolori e ancora sintomi intestinali. Credo che la malattia sia profondamente cambiata e si configuri oggi e anche in futuro, come una virosi ciclica stagionale che ci accompagnerà per anni insieme ad altre virosi simili con cui conviviamo. Credo che il vaccino - conclude - ci stia però ancora proteggendo molto e che sia indispensabile per limitare i danni di questo Coronavirus».
E quelli che si ricoverano in sub intensiva? «Non necessariamente hanno un quadro respiratorio compromesso - risponde Giuseppe Fiorentino primario della sub intensiva del Cotugno - al momento abbiamo prevalentemente pazienti affetti da altre patologie croniche a cui il Covid si sovrappone come complicanza.