+600% in sole due settimane. Si tratta dell'impressionante aumento dei contagi da coronavirus nelle carceri italiane, fra detenuti e personale penitenziario. A lanciare l'allarme, come sottolinea l'Adnkronos, è l'Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria (Osapp) con una lettera inviata ad Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, al sottosegretario Vittorio Ferraresi e ai vertici del Dap, Bernardo Petralia e il vice Roberto Tartaglia.
La preoccupazione dell'Osapp è «grave e motivata», si legge nella lettera indirizzata al Guardasigilli. Per il sindacato di Polizia, «oltre a una generale e quanto mai pericolosa promiscuità, assenza di dispositivi di protezione individuale nei reparti detentivi e nelle zone di attività e socialità in comune, non poca perplessità sta destando la sostanziale assenza di disposizioni di carattere nazionale, ovvero emanate dagli Organi del Dap, riguardanti il coordinamento operativo delle misure e degli interventi da adottarsi per prevenire e contrastare il contagio». L'Osapp denuncia sostanzialmente non solo l'assenza dei dispositivi di sicurezza, ma anche di decisioni a livello nazionale sulle misure anti-Covid da prendere all'interno delle strutture penitenziarie.
Secondo quanto denunciato dai sindacati, non sarebbero state apportate «limitazioni ai servizi di traduzione, di piantonamento e ai colloqui de visu tra i detenuti e i familiari o congiunti, anche provenienti da regioni diverse». I divisori in plexiglass montati tra aprile e maggio non sarebbero sufficienti ad impedire contatti fisici ed effusioni.
All'appello si è aggiunto anche il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, che chiede al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di tutelare «la salute e sicurezza degli agenti della Polizia Penitenziaria». «A livello nazionale, ad oggi, sono già 728 gli operatori risultati positivi al Covid», denuncia Cirielli in una nota. La situazione è particolarmente critica nelle carceri campane di Secondigliano e Poggioreale, dove si contano circa 200 positivi al Covid, e in quelle di Terni e Larino (Campobasso), dove sono scoppiati dei focolai.