Il virus non è invincibile, la diffusione può essere arginata se si decidono (e si rispettano) misure di contenimento rigorose. All'inizio di ottobre la Spagna aveva una incidenza di nuovi casi positivi otto volte più alta di quella dell'Italia. Da allora tutto è cambiato e oggi, stando ai dati delle ultime due settimane, nel nostro Paese vengono individuati più positivi dei vicini iberici, sempre considerando il dato rapportato al numero di abitanti.
Lo stesso sorpasso di cui avremmo volentieri fatto a meno è avvenuto nei confronti del Regno Unito, dove oggi i contagi sono molti, ma meno che in Italia.
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Gli ultimi dati disponibili (sempre tenendo conto del numero di positivi rapportato su centomila abitanti in due settimane) per la Spagna parlano di 600,5 casi, per l'Italia di 713,5. Sui decessi (dato che però cambia molto più lentamente rispetto alla velocità del contagio) la Spagna ha ancora un valore più alto, 9,5 morti per Covid ogni centomila abitanti nelle ultime due settimane, ma l'Italia purtroppo si sta avvicinando, è già a 7,7, mentre a settembre quel numero era ampiamente sotto a 1.
Anche il Regno Unito oggi ha una situazione migliore dell'Italia: 474,4 positivi ogni centomila abitanti e 6,6 morti. Resta invece più grave la situazione in Francia con 941,6 casi e 9,9 morti. Ma sono due i Paesi più in sofferenza in Europa: la Repubblica Ceca e il Belgio. Sempre tenendo conto del numero di abitanti, qui l'incidenza è drammaticamente più alta. Nella Repubblica Ceca le ultime due settimane fanno segnare 1.369,5 casi e 26,1 morti, in Belgio 1.185 e 21,4. La Grecia per ora non ha numeri così alti - 259,4 e 2,5 - ma di fronte a un incremento dei casi corre ai ripari. Sono scattate restrizioni più severe per quanto riguarda gli spostamenti, alla luce dei 2.752 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Questa nuova stretta arriva a quattro giorni dalle prime chiusure.
Il ministro della Protezione civile di Atene (e responsabile della risposta del governo alla pandemia), Nikos Hardalias, spiega: «Tutti i movimenti sono vietati tra le 21 e le 5. Le prossime settimane saranno particolarmente critiche. Riconosciamo la stanchezza che sentiamo tutti, ma siamo in un momento critico e dobbiamo essere armati di pazienza e perseveranza per proteggerci a vicenda e affrontare la seconda ondata. Limitando i movimenti non necessari a livello nazionale, limitiamo il trasferimento e la trasmissione del virus e riduciamo la possibilità di nuovi cluster». In Grecia, il totale dei casi di coronavirus è ora a 63.321. Di questi, 347 persone sono in terapia intensiva. Secondo il ministero della Salute, i reparti di emergenza Covid sono ora pieni al 70 per cento. Ieri sono state 43 le vittime, portando il totale a 909.