Iss: allerta su Campania, Lazio, Puglia e Veneto. «Incidenza aumenta tra i ragazzini dai 10 anni in su»

Iss: «Rt nazionale a 1,16. Superiore a 1 in 16 regioni»
Iss: «Rt nazionale a 1,16. Superiore a 1 in 16 regioni»
Venerdì 12 Marzo 2021, 13:07 - Ultimo agg. 19:43
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Secondo il monitoraggio settimanale dell'epidemia elaborato dalla Cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua a osservare una importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (225,64 per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) a fronte di 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021), dati flusso ISS). Questa incidenza aumenta soprattutto nelle fasce d'età più giovani, nei ragazzini. «C'è una crescita dei casi in tutte le fasce d'età, ma ragazzini sopra i 10 anni hanno un'incidenza che aumenta». Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19​ della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.

Ben sedici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Tutte le Regioni tranne sette hanno riportato allerte di resilienza. Quattro di queste - Campania, Lazio, Puglia e Veneto - riportano molteplici allerte di resilienza. Lo rileva la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute.

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Come si rallenta la curva? Per gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità è semplice: bisogna ridurre drasticamente i contatti fisici e gli spostamenti«Si ribadisce di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità». È proprio questo il monito che si legge nella bozza del report di monitoraggio dell' Iss. «Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale», è la linea suggerita degli esperti che ribadiscono la necessità di distanziamento. «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

Viene poi ricordato che «è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine». Altro tema il rispetto delle quarantene in caso di contatto con persona positiva al coronavirus Sars-CoV-2: »Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi».

L'elevata incidenza, l'aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono «l'innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali, anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione/contenimento» nelle aree a maggiore diffusione e particolarmente laddove circolino varianti sudafricana e brasiliana. Si legge la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

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Le terapie intensive

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31 per cento rispetto al 26 per cento della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021). Tale tendenza a livello nazionale, si legge nel rapporto, sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive. 

L'Rt

Nel periodo dal 17 febbraio al 02 marzo «l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (con un intervallo tra 1,02-1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 in tutto il range». Secondo i tecnici: «Un valore di Rt superiore a 1 indica che l'epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento».

Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 rispetto a 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8 per cento). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8 per cento rispetto al 35,2 per cento la settimana precedente). Infine, il 20,2 per cento dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2 per cento non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico. 

 

La soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile, è già stata superata dalle seguenti Regioni e province autonome: Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte e Lombardia. Si osserva un peggioramento anche nel numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: 11 Regioni/Province autonome contro 9 la settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte aumento da 2.327 a 2.756, come il numero di persone ricoverate in aree mediche (da 19.570 a 22.393). Lo evidenzia la bozza di monitoraggio Iss-ministero della Salute.

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