Vaccino over 50, partenza sprint: l'obbligo sta funzionando

Vaccino over 50, partenza sprint: l'obbligo sta funzionando
di Erminia Voccia
Domenica 16 Gennaio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 18:45
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Aumenta il numero delle inoculazioni in Italia, la struttura commissariale di Francesco Figliuolo in una settimana, ovvero nei giorni compresi tra il 7 e il 13 gennaio, ha registrato 4,5 milioni di somministrazioni, con una media di 650mila ogni giorno. Ma lo sguardo è rivolto in particolare alla platea degli over 50, la fascia d’età dimostratasi più riluttante al vaccino e che da una settimana è sottoposta all’obbligo vaccinale. Sono ancora due milioni le persone ultracinquantenni a non a non aver ricevuto la prima dose. Dal primo febbraio è prevista una multa di 100 euro per chi non si sarà adeguato alle disposizioni introdotte dal governo Draghi. Dal 15 febbraio, invece, il Green Pass rafforzato è esteso a tutti i lavoratori dai 50 anni in su per l’accesso ai luoghi di lavoro privati e pubblici. Per certificazione verde rafforzata si intende quella ottenuta solo con la vaccinazione o la guarigione e non attraverso un tampone antigenico rapido o molecolare.

Dall’annuncio di queste nuove misure a dall’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, entrato in vigore l’8 gennaio, l’andamento delle somministrazioni di prime dosi in questa fascia d’età risulta più che positivo. Dal 6 gennaio 2022 in poi, l’incremento settimanale medio è passato da circa 5mila prime dosi a quasi 20mila in data 14 gennaio, come mostra il grafico di Lorenzo Ruffino di YouTrend.

L’obbligo dunque, funziona. Il 14 gennaio, la percentuale di persone con almeno 2 dosi nella fascia d’età 50-59 anni è del 86%, secondo i dati di Statista, su una platea di oltre 9milioni e mezzo di persone. In base ai dati della Fondazione Gimbe, in media in Italia i cittadini over 50 che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino rappresentano purtroppo ancora il 6,3%; la regione più virtuosa è la Puglia, dove la popolazione non vaccinata over 50 è il 2,9%; il picco di popolazione non vaccinata con più di 50 anni si tocca nel Friuli Venezia Giulia, dove la percentuale va oltre il 10%; vale lo stesso per la Valle D’Aosta; in Calabria la percentuale fiora il 10%; in Campania siamo ad oltre il 7%.

Ancora secondo la Fondazione Gimbe, in Italia nella fascia d’età 60-69 anni a non aver ricevuto neanche una dose è il 6,7% delle persone vaccinabili; tra i 70 e i 79 anni è il 5.2%; tra gli over 80 è l,8%. 

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L’Ema, l’ente regolatorio dell’Unione Europa per i farmaci, ha autorizzato il vaccino per la fascia 5-11 il 25 novembre 2021, ma nella maggior parte dei Paesi membri la campagna è partita a metà dicembre in attesa dell’arrivo delle dosi, che per i bambini sono ridotte. Ma per la fascia d’età più bassa il governo non ha introdotto alcun obbligo e dati acquisti fino a questo momento non sono molto incoraggianti, perché la crescita delle somministrazioni nei pazienti più piccoli negli ultimi giorni ha visto un rallentamento. Anche per i bimbi, i benefici della vaccinazione superano i rischi, che nel caso di strascichi della malattia, o Long Covid come ci si riferisce a questa circostanza, per i minori molto piccoli possono essere davvero seri.

Ad oggi, secondo il governo, i bambini con più di 5 anni ad aver ricevuto almeno una dose sono 771mila e 133mila hanno completato il ciclo vaccinale. Il totale dei bambini tra i 5 e gli 11 anni guariti dalla malattia di Covid è 187.505.  

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Dal 16 dicembre, giorno in cui gli hub vaccinali sono stati aperti anche ai bimbi, in termini assoluti la media di somministrazioni giornaliere è sempre stata in salita. Ma in questi giorni, come mostra ancora il grafico di Lorenzo Ruffino di YouTrend, si assiste a una riduzione delle somministrazioni. In data 14 gennaio, le inoculazioni medie giornaliere sono state inferiori a 35mila, il picco era stato toccato intorno al 10 gennaio, quando si era andati molto oltre le 35mila somministrazioni. Nella fascia d’età 5-11 anni, la percentuale di bambini italiani vaccinati con una dose è pari al 21,6%, secondo i dati ufficiali del governo, su una platea di oltre 3milioni e 600mila. Per la Fondazione Gimbe, i bimbi in quella fascia d’età ad aver ricevuto una dose sono il 16%, quelli che hanno ricevuto anche la seconda dose sono il 3%. Ma quasi l’80% dei bambini italiani tra i 5 e gli 11 anni non è ancora vaccinato. In Campania, i bimbi che non hanno ricevuto neanche la prima dose sono l’83,5%, secondo il grafico elaborato da Il Sole 24Ore. 

Per spingere i genitori a immunizzare anche i più piccoli la regione Toscana ha fatto sapere che a partire dal 14 gennaio e fino al 31 sarà ampliata l’offerta di vaccini anti-Covid destinata ai bambini nella fascia di età 5-11 anni con oltre 20mila posti liberi sul portale regionale per la prenotazione dei vaccini. Gli oltre 20mila posti disponibili si aggiungono alle 33.556 prenotazioni già fatte per i prossimi giorni e alle 46.242 somministrazioni già effettuate, di cui 39.224 prime dosi e 7.018 cicli completi (vale a dire entrambe le dosi), sempre nella fascia d’età 5-11. «Abbiamo deciso di ampliare la disponibilità di vaccini pediatrici per dare un’ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale in questa fascia di età - ha spiegato l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - Garantire una maggiore copertura vaccinale dei più piccoli è il modo migliore per tutelare la loro salute, a partire dai più vulnerabili. Il vaccino resta infatti il principale strumento per tutelare la salute individuale e collettiva e favorire anche la frequenza scolastica in presenza dei ragazzi, in sicurezza». 

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