L'aumento dei prezzi del gas sta mandando in crisi interi settori dell'economia. Ristorazione, industria, turismo, ma non solo. In Germania, ad esempio, gli operatori funebri delle cremazoni hanno lanciato l'allarme: il costo delle bollette sta diventando insostenibile e, in caso di razionamenti del metano, il settore rischierebbe di paralizzarsi. Joerk Sobolewski, presidente del consorzio di cremazione tedesco, ha chiesto sostegni e norme ad hoc per i forni crematori, poiché senza gas la maggior parte degli impianti non può funzionare. La Germania, inoltre, è uno dei paesi europei che fa maggiormente ricorso alle cremazioni per ragioni storiche, culturali e demografiche.
Bollette, i forni crematori in Germania lanciano l'allarme
Una delle proposte messe sul tavolo dai crematori tedeschi è quella di abbassare la temperatura dei forni di 100 gradi. La misura, tuttavia, non è al momento realizzabile poiché le norme statali in materia sono molto rigide. Sobolewski ha spiegato: «Nell'immediato, una possibilità sarebbe quella di ridurre la temperatura media dei forni a 750 gradi dagli attuali 850, il che potrebbe far risparmiare tra il 10% e il 20% di gas».
Un'altra proposta è quella di spegnere alcuni forni, mantenedo altri perennemente in funzione in modo tale che non si raffreddino, richiedendo così meno gas per essere riscaldati. Tuttavia, anche questa strada sembra difficilmente praticabile per questioni logistiche. L'interrogativo rimane e, almeno per l'immediato, il settore reclama una soluzione. Il ministero dell’Ambiente tedesco, intanto, ha fatto sapere di essere al lavoro per emanare linee guida per autorizzare la riduzione della temperatura minima degli impianti.