Denise Pipitone, dal Dna nuove speranze: «Olesya Rostova non è figlia della russa»

Denise Pipitone, dal Dna nuove speranze: «Olesya Rostova non è figlia della russa»
Denise Pipitone, dal Dna nuove speranze: «Olesya Rostova non è figlia della russa»
di Giuseppe D'Amato
Sabato 3 Aprile 2021, 09:43 - Ultimo agg. 4 Aprile, 09:57
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È sempre concreta la possibilità che la misteriosa ragazza, che sta cercando sua mamma in Russia, possa essere Denise Pipitone. Il tanto atteso risultato del test del Dna è arrivato: Olesya Rostova non è figlia di Valentina Khariova, abitante nella regione settentrionale di Arcangelo. A rivelarlo ai mass media locali è stato un parente dell'anziana, a cui è stata sottratta tanti anni fa una bambina. «Ci siamo sbagliati i miei concittadini ed io ha proseguito Anatolij Supakov - Certo quella ragazza ha lineamenti simili a quelli della nostra famiglia. Che delusione!». Da quando la ventenne Olesya Rostova è comparsa alla televisione federale nel popolarissimo programma «Che dicano!» è l'intera Russia ad essersi messa alla ricerca di sua madre. Ma non solo.

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Tantissimi sono anche all'estero i russofoni che guardano i canali nella lingua di Pushkin.

Tra loro anche l'infermiera Elena, da tanti anni in Italia, che le è venuta in mente la storia di Denise Pipitone, scomparsa a 4 anni il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, nel Trapanese, mentre giocava in strada davanti a casa con altri bambini. La donna ha dato l'allarme dopo aver notato non solo la somiglianza tra la bionda Olesya e le foto della piccola Denise ma anche altri elementi comuni, come ad esempio l'età.

Il mistero

Quando fu ritrovata, Olesya non aveva documenti e non si sa quando e dove fosse nata. Della sua infanzia la ventenne ricorda un lungo viaggio in treno in compagnia di una donna di etnia rom che pensava fosse sua mamma. Questa la portava con lei a chiedere l'elemosina fino a che la polizia scoprì che le due non erano madre e figlia. Olesya (questo il nome che le fu dato dalle autorità federali) fu tolta alla nomade e ricoverata in un orfanotrofio, quindi affidata ad una famiglia. «Mammina mia ha detto tra le lacrime la ragazza in televisione, lanciando un disperato appello, - non ti ho mai dimenticata. Vorrei conoscerti e trovarti».

L'ipotesi Denise

La pista nomade era stata la prima ad essere seguita dagli inquirenti dopo la scomparsa di Denise Pipitone. A ricordarlo è l'avvocato di famiglia, Giacomo Frazzitta, che ha aggiunto: «Quella è una storia che collima con ciò che avveniva nel 2004-2005 con l'indagine. Mi riferisco a quella bambina ripresa dalla guardia giurata nel 2005, la somiglianza con Denise era sconvolgente». Ad ottobre di quell'anno venne girato a Milano un filmino in cui si vedeva una donna nomade con una bambina, da lei chiamata Danas. Mamma Piera era certa che quella fosse la sua bimba, che però non fu mai rintracciata. «Quella bimba aveva anche un accento siciliano - rammenta l'avvocato - si sente nel video quando chiede alla donna che è con lei: «dove mi porti?».

Possibile che fosse Denise e che da Milano fosse poi finita in Russia? Noi non perdiamo la speranza. Siamo cauti. Oggi questa forte somiglianza e la storia di questa ragazza che non conosce nulla del suo passato ci fa saltare in aria. È chiaro che aspettiamo l'esito del Dna. Aspettiamo che lo spediscano in Italia. Tra l'altro quella bimba, come riferito dalla guardia giurata, aveva un piccolo segno sotto l'occhio come quello di Denise».
 

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