Diabolik, fissata l'udienza per Calderon: il killer verso il processo (senza mandanti)

Fissata al 4 novembre l’udienza preliminare per il presunto killer materiale di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik

Fabrizio Piscitelli, Diabolik
Fabrizio Piscitelli, Diabolik
di Alessia Marani
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 23:54 - Ultimo agg. 13 Ottobre, 16:47
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Fissata al 4 novembre l’udienza preliminare per il presunto killer materiale di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, lo storico capo ultras della Lazio assassinato con un colpo di 7,65 alla nuca il 7 agosto di tre anni fa. L’argentino Raul Esteban Calderon, “Francisco”, comparirà davanti al gup di Roma insieme con Enrico Bennato e Giuseppe Molisso, con i quali è accusato anche dell’omicidio dell’albanese Shehaj Selavdi, “Passerotto”, avvenuto con modalità simili sulla spiaggia di Torvaianica il 20 settembre dell’anno successivo. I due procedimenti sono stati unificati, l’udienza preliminare segue la richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm Corrado Fasanelli e Rita Ceraso e precede, solitamente, l’apertura del dibattimento vero e proprio. Il killer del Diablo, dunque, verosimilmente, verrà portato alla sbarra entro dicembre, mese in cui scadono i termini di carcerazione. Dopo tre anni, a meno di accelerazioni improvvise sul fronte delle indagini che pur si attendono, dunque, il processo per la morte di Piscitelli si aprirà senza mandanti e senza che compaiano in aula anche coloro che in quel caldo pomeriggio estivo lo attirarono all’appuntamento trappola nel Parco degli Acquedotti e senza colui che accompagnò Francisco sul posto e si dileguò in moto con lui dopo l’omicidio.

 

L'impianto accusatorio

Intanto, però, il Tribunale del Riesame, nei giorni scorsi, ha confermato l’impianto accusatorio nei confronti dell’argentino dopo che la difesa aveva presentato ricorso in Cassazione circa l’utilizzabilità delle dichiarazioni della ex compagna di Calderon, la congruità del movente e il criterio di scelta della consulenza antropometrica su cui basare la corrispondenza all’identikit dell’assassino.

In particolare, la conferma del Riesame indica superato il punto essenziale, ossia che quanto messo a verbale dalla donna, testimone eccellente che accusava Calderon di averle sottratto la pistola con cui è stato ucciso Diabolik, può essere utilizzato. Il punto girava attorno a una data: se al giorno della deposizione fosse già indagata o meno per la detenzione dell’arma irregolare (poiché venne rubata a un gioielliere durante una rapina). Altra questione il movente: Piscitelli era stato fatto fuori perché aveva dato dell’«infame» a Leandro Bennato, fratello di Enrico, o perché succube in mezzo a una guerra tra bande per la droga?

La spinta alle indagini

Le motivazioni non sono state ancora pubblicate, ma la conferma al Riesame potrebbe proprio dare una spinta alle indagini parallele degli inquirenti che mirano a svelare l’intero contesto in cui è maturata la condanna a morte del capo ultras. Anche se manca un elemento essenziale che la dice lunga sulla forza e impermeabilità delle organizzazioni criminali a Roma, ossia un pentito, una “gola profonda” che aiuti gli investigatori a entrare nei gangli dell’industria delle estorsioni e del riciclaggio dei fiumi di denaro investiti nella droga.


«Constatiamo dalla lettura degli atti che per l'omicidio di Torvaianica collegato a quello di nostro figlio, oltre allo stesso esecutore materiale, compaiono i mandanti - hanno commentato i genitori di Piscitelli all'Adnkronos - Ci lascia sconcertati che per il nostro Fabrizio figuri solo il killer Calderon. Volendo escludere ogni disattenzione o errore, confidiamo nell'esperienza e nella conoscenza del tessuto criminale di questa città da parte degli inquirenti e dunque in un imminente e definitivo esito positivo delle indagini».

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